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Pochi giudici e molto lavoro In affanno la Corte dei conti

La Corte dei Conti

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Anche la magistratura contabile è costretta a fare i conti con la carenza di personale. E così la sezione regionale di controllo per il Lazio della Corte dei conti ha dovuto annunciare, fra gli «indirizzi e criteri di riferimento programmatico del controllo sulla gestione per l'anno 2010», una sorta di blocco alle nuove indagini di controllo e di slittamento dei termini per quelle avviate nel 2009 sulle attività dei Comuni di Roma, Nettuno, Subiaco e Velletri, oltre alle Province di Roma e Viterbo. Indagini di controllo i cui esiti, però, sono attesi non più tardi della fine del mese prossimo. Perché «il programma di attività per il 2010 sarà fortemente condizionato dalla sopravvenuta riduzione dell'organico magistratuale di fatto, che potrà contare soltanto su tre magistrati a tempo pieno e su una unità addetta contemporaneamente ad altra funzione, ugualmente se non più assorbente di quella svolta presso la Sezione», ha infatti scritto il presidente Vittorio Zambrano. Il capo della sezione regionale di controllo per il Lazio, stante l'attuale situazione del personale alla Corte dei Conti, ritiene infatti «di non poter programmare indagini aggiuntive, almeno fino a quando non verranno rimpiazzate, previo svolgimento delle relative procedure concorsuali, le unità magistratuali passate o in procinto di passare ad altre funzioni». Anche perché «da una ricognizione delle molteplici indagini programmate per il 2009, alcune non risultano ancora completate sia per la loro complessità, sia per preesistenti difficoltà organizzative e carenza di risorse umane a livello di personale amministrativo». Proprio ora, ricorda il presidente Zambrano, che «le Sezioni regionali – accanto al tradizionale controllo di legittimità sugli atti delle amministrazioni periferiche dello Stato ed ai controlli sui rendiconti dei funzionari delegati – hanno visto negli ultimi anni progressivamente accresciute le proprie competenze sulla base delle leggi finanziarie». Un carico di lavoro che ha finito di oberare la magistratura contabile «in un ciclo lavorativo ormai senza soluzione di continuità, se si tiene conto della cadenza periodica semestrale delle relazioni e questionari inviate dai collegi dei revisori degli enti locali (sui dati contabili di preventivo e di consuntivo) e degli enti ed aziende del Servizio Sanitario Nazionale (sui bilanci d'esercizio)». Però, assicura il capo della sezione laziale, le «indagini da completare, saranno ultimate con carattere di priorità». Come quelle avviate nelle due Province e nei 4 Comuni (ma altrettanti ce ne sono nel resto del Lazio: Fondi, Vetralla, Aprilia e Pontinia), i cui esiti arriveranno «possibilmente entro il primo quadrimestre del 2010, in particolare quelle riguardanti le Province di Roma e Viterbo e i Comuni di Roma – anch'essa pressoché definita e in attesa di approvazione - Nettuno, Subiaco e Velletri». I cui ultimi tre bilanci sono finiti sotto la lente dei magistrati contabili. Un controllo con particolare attenzione ai vari aspetti della gestione finanziaria: dai residui attivi alle modalità di accertamento e l'attività di riscossione. Dall'indebitamento, con particolare riferimento agli oneri sostenuti annualmente per il servizio del debito, ad eventuali operazioni di rinegoziazione o di finanza derivata effettuate dagli enti locali. Fino all'eventuale esistenza di debiti fuori bilancio o altre perdite di società controllate. Scopo del controllo è, dunque, quello di verificare se l'azione amministrativa sia stata economica, efficiente ed efficace ed abbia raggiunto gli obiettivi stabiliti. In caso di giudizio negativo, le amministrazioni dovranno attenersi alle indicazioni del controllore per eliminare i fattori di scarsa efficacia della gestione e migliorare la propria azione. La relazione finale della Corte, infatti, è indirizzata al Consiglio regionale. Quindi la nuova assemblea della Pisana che verrà eletta il 27 e 28 prossimi riceverà l'esito del controllo eseguito (oltre alle varie amministrazioni interessate). E gli enti locali saranno tenuti a comunicare alla magistratura contabile ed agli organi elettivi tutte le misure adottate a seguito delle osservazioni finali delle «indagini di controllo».

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