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Ancora tensioni all'Idroscalo

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Auna settimana dallo sgombero voluto dal Campidoglio, nel quartiere alla foce del Tevere i residenti vigilano notte e giorno per il terrore di ulteriori demolizioni. A far scattare la scintilla ieri è stata la richiesta di otto famiglie di usufruire dei residence messi a disposizione dal Comune. I nuclei familiari hanno firmato una dichiarazione in cui sostenevano di lasciare volontariamente le proprie case e la Municipale ha quindi iniziato ad abbattere parte delle abitazioni abbandonate. Appena la ruspa ha iniziato l'opera però, si è scatenata la protesta. «Questa è una violazione dei patti stabiliti con Municipio e Comune – spiega don Fabio, parroco di zona e portavoce del rione presso il Campidoglio – Ci avevano promesso di concordare ogni singolo passo insieme. Nessuna altra casa doveva essere toccata. I Vigili infatti hanno demolito case situate fuori dalla fascia indicata dall'ordinanza firmata dal sindaco Gianni Alemanno e per di più poi hanno iniziato un censimento a tappeto, invitando gli altri abitanti a scegliere i residence. Il censimento, come concordato, dovrà essere effettuato solo dalla Protezione Civile. Il Gabinetto del sindaco è subito intervenuto bloccando le ruspe». «Approfittano della nostra stanchezza – dicono gli abitanti – c'è chi ha perso il lavoro, chi non manda a scuola i figli con la paura di uscire di casa e non trovarla più». Val. Cos.

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