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A giudizio madre e sorella del «cecchino»

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Cosìha deciso ieri il giudice dell'udienza preliminare di Tivoli, Pier Luigi Balestrieri, rinviando a giudizio Angela Bufalieri e Anna Spagnoli per concorso in omicidio colposo, detenzione abusiva di armi e lesioni. Sono state dunque accolte le richieste del pm Filippo Guerra, per il quale le due donne, segnalando il comportamento in casa dell'ex ufficiale dell'esercito Angelo Spagnoli, avrebbero potuto impedire gli spari sui passanti dalla loro casa-fortino quella tragica sera del 3 novembre 2007. Sotto quel balcone di via Gualandi morirono Pino Di Gianfelice, 46 anni, e la guardia giurata Luigi Zippo. Rimasero invece ferite altre 7 persone e alla fine in 23 si sono costituite parte civile. Gran parte delle quali ieri hanno atteso fin alle 19,30 in Tribunale per conoscere le decisioni del gup dopo quasi un'ora e mezza di camera di consiglio. Per i criminologi Francesco Bruno e Fabrizio Iecher Spagnoli è affetto «da un disturbo delirante cronico di tipo paranoide». Ma, «in un arco ragionevole di tempo, non inferiore a un anno, se curato, lo Spagnoli può recuperare una parte della sua patologia». Così, dopo il 18 settembre, si torneranno a testare le condizioni di Spagnoli, ricoverato nell'ospedale psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto. «Siamo soddisfatti - commenta uno dei legali di parte civile, l'avvocato Pietro Nicotera - perché è giusto valutare ancora le condizioni di Spagnoli e, nel dibattimento, i comportamenti tenuti dalla madre e dalla sorella.

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