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Pioggia e sciopero, mix da infarto

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DamianaVerucci Pioggia e sciopero dei mezzi pubblici, un mix micidiale che ha mandato ieri letteralmente in tilt il traffico a Roma. Quando poi a causa del maltempo si verificano cedimenti del manto stradale con chiusure improvvise di interi tratti stradali, cadute di rami, cartelloni e incidenti, allora il quadro è completo per parlare di un venerdì nero per automobilisti e cittadini. I romani si sono svegliati con una città paralizzata dal traffico fin dalle prime ore dell'alba. Ferme entrambe le linee della metropolitana e delle ferrovie regionali dalle 8 e 30, autobus a sighiozzo per tutta la mattina. Non è bastata l'apertura diurna della Ztl in centro e a Trastevere per far defluire il traffico sul Lungotevere che è rimasto intasato fino al primo pomeriggio. Rallentamenti si sono registrati a San Giovanni, via Merulana, via Nomentana, via Flaminia, via Cassia, via del Foro Italico e via di Tor di Quinto. Una sorta di bollettino di guerra che non ha risparmiato la Tangenziale e il Raccordo Anulare in entrata e in uscita da Roma. Il quartiere Aurelio-Boccea ha vissuto un paio di ore di caos assoluto quando in via Aurelia il manto stradale ha ceduto formando una specie di voragine ed è stata chiusa al traffico una corsia all'altezza di piazzale Gregorio VII con deviazione per il solo traffico privato. A peggiorare la situazione la chiusura al traffico, questa volta per un incidente, della Galleria Giovanni XXIII in direzione dello stadio Olimpico. Una sorta di "ciliegina sulla torta", che ha reso difficile e lento anche il percorso fatto sulle due ruote. La rabbia e le lamentele dei cittadini sono risuonate alte come in ogni occasione del genere. Perché se a stento a Roma si riesce a «sopportare» lo sciopero degli autobus, quando è la metropolitana a fermarsi la città si blocca. E le scene che si ripetono sono quelle di persone smarrite di fronte ai cancelli chiusi delle fermate metro, ressa alle fermate degli autobus. «Non è possibile bloccare in un solo colpo bus e metro – si lamenta Anna che sta cercando di raggiungere il centro da via Ostiense – sono in ritardo un'ora e mezzo, chi mi ripaga questo disagio?». Quando poi quei pochi autobus in servizio passano è una vera e propria corsa ad aggiudicarsi il posto sul mezzo. A Termini, come a piazza Venezia o a Largo Argentina si contavano verso le 10 del mattino tra le 50 e le 80 persone in attesa di salire su un autobus. Una volta dentro, tra spintoni e gomitate c'è stato chi ha rinunciato ed è rimasto a terra. «Sono quanranta minuti che aspetto il 916 - racconta Anna alla seconda fermata di Corso Vittorio Emanuele - ora è passato ma era talmente pieno che non sono riuscita a prenderlo». Anche quando lo sciopero termina (intorno all'ora di pranzo) e i trasporti tornano alla normalità, non pochi romani puntano il dito contro la ripresa troppo lenta del servizio. «Non solo quattro ore di fermo, ma la metro poi ha ripreso a singhiozzo e il tragitto Termini-Cornelia è durato 15 minuti in più», fa notare Matteo all'uscita della stazione Cornelia.

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