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Ma siamo sicuri che il 27 e 28 marzo si voterà per le Regionali e non per il referendum sul nucleare? Nelle ultime settimane l'eventuale costruzione di nuove centrali ha catalizzato il confronto politico.

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Anchese il bilancio regionale è impegnato al 75 per cento dalla sanità. Di ospedali, medici e pazienti non parla più nessuno. Si discute soltanto di energia. Il sindaco Alemanno e la candidata del centrodestra alle prossime elezioni, Renata Polverini, sono contrari all'ipotesi del governo di aprire centrali a Montalto e Borgo Sabotino. Tuttavia una larga fetta del Pdl, soprattutto l'area ex Fi, ha un parere diverso. Il centrosinistra s'incunea nella contraddizione ma non spiega perché, se ha a cuore così tanto l'ambiente, ha autorizzato inceneritori anche dove (dice la stessa Sinistra) non servivano. L'unico diversivo al nucleare è lo scontro sui risultati dell'amministrazione Storace negli anni 2000-2005. Si oscilla tra il debito consolidato e il deficit annuale. Tutto (e il contrario di tutto), s'intende, ratificato dalla Corte dei conti. Ma perché non si torna a parlare di lavoro, impresa, rifiuti e sanità? Perché non si esce una buona volta dai gineprai (più o meno retorici) che imprigionano la campagna elettorale? Sul nucleare saranno i programmi a mettere una parola definitiva.

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