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Taxi in rivolta: nessuno sconto agli Ncc

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Una riforma attesa da tempo e da tutti per fare chiarezza su due tipologie di servizio da sempre assimilate eppure ben distinte l'una all'altra. Il servizio taxi, è bene ribadire, è un servizio di trasporto pubblico non di linea, disciplinato quindi da regolamenti comunali; il servizio di noleggio con conducente, invece, è un servizio di trasporto privato a chiamata diretta. Una distinzione netta che tuttavia viene spesso a mancare da una parte come dall'altra, creando così una terra di nessuno dove abusivismo e "scambio di ruoli" imperano indisturbati. Ecco allora che la riforma scritta un anno fa, siglata ieri dal ministro e pronta per l'esame del Senato, segnava un traguardo essenziale per l'avvio delle nuove regole. Ma qualcosa non è andato. Difficile dire come e perché ieri è circolato un protocollo «diverso» da quello firmato o che si credeva aver firmato. Non a caso a denunciare un accordo «stravolto» rispetto a quello firmato sono Cigl e Cisl, vale a dire due delle maggiori sigle sindacali protagoniste della trattativa condotta e sottoscritta al ministero. «Il governo getta la maschera, il testo di modifica della legge 21/92, stravolgendo i principi dell'art.29. 1-quater, si trasforma solo un premio all'illegalità e alle varie forme di abusivismo - Nicola Di Giacobbe segretario della Unica Cgil e Pierino Onorati della Fit-Cisl - Il protocollo d'intesa siglato con tutte i sindacati della categoria e il ministro Matteoli è stato stravolto. Il testo di modifica che il governo intende presentare al senato è l'esatto contrario di quanto concordato e sottoscritto nel protocollo. Stravolge il principio di territorialità, riconferma del concetto di impresa, autorizza la sosta su tutto il territorio nazionale previo un ipotetico contratto anche tra privati. Di fatto stabilisce il principio che un'autorizzazione rilasciata per rispondere all'esigenza di mobilità dei cittadini di un comune possono venire meno alla propria missione e usare il titolo in altre regioni in maniera difforme: Dichiariamo lo stato d'agitazione della categoria. Invitando immediatamente e unitariamente tutte i sindacati ad una mobilitazione contro il disegno nefasto del governo. Pronti allo sciopero generale della categoria qualora i principi contenuti nel testo del governo non vengano ritirati». Sciopero in vista quindi, e non solo da parte dei tassisti. In diversi ambienti interni ai noleggiatori con cionducente infatti si profila uno sciopero analogo anche per loro. Ma vediamo nel particolare per quale motivo. Il testo incriminato si riferisce all'art.3 comma 2 del protocollo: «La sede e le rimesse dell'impresa sono situate esclusivamente nel territorio del comune che ha rilasciato la rispettiva autorizzazione salvo il caso - ed è qui lo scontro - di prestazioni continuative svolte, in base a un contratto di appalto pubblico o privato, anche in Comuni diversi da quello che ha rilasciato l'autorizzazione...». In altre parole le grandi cooperative di noleggio con conducente avranno certamente brindato all'accordo, mentre i piccoli ncc e i tassisti hanno subito una bella doccia fredda all'indomani di una firma elogiata in primo momento dalla maggior parte dei protagonisti.

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