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"Via Poma, Comune parte civile"

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Raniero Busco, ex fidanzato di Simonetta Cesaroni, uccisa con 30 coltellate il 7 agosto 1990 a Roma a via Poma

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Il risarcimento dei danni per l'omicidio di Simonetta Cesaroni è solo una speranza. Ma se ci sarà non farà cassa ma sarà utilizzato per aumentare la sicurezza dei romani. È con questa aspirazione che il Comune di Roma, forte della consapevolezza che «una vita umana non vale meno di una zolla di terra», annuncia «l'intenzione di costituirsi parte civile nel processo per il delitto di via Poma». Lo farà stamattina, nell'aula bunker di Rebibbia, davanti ai giudici della terza Corte d'Assise. E l'avvocato del Comune di Roma Andrea Magnanelli spiega il perché. Avvocato Magnanelli, perché il Comune scende in campo? «Da un punto di vista di scelta amministrativa il tentativo di costituzione esprime la volontà del Sindaco Gianni Alemanno di curare con molta attenzione tutti gli aspetti che attengono la sicurezza, anche cercando di ampliare i casi in cui il Comune si costituisce parte civile». Come farete? «Cerchiamo di far valere in sede processuale il danno che deriva al Comune dalla lesione di uno dei suoi elementi fondamentali che è la cittadinanza, quindi la morte di Simonetta Cesaroni crea un danno perché è una cittadina romana». Su cosa farete leva per far valere questo principio? «I due elementi fondamentali di un Comune sono il territorio e la popolazione. Quindi non si capisce perché mai se viene tolto al Comune un pezzo di territorio ci sono gli strumenti giuridici per tutelarlo mentre se gli viene tolta una parte della popolazione non potrebbe avere analoga tutela, quasi che la vita umana conti meno di una zolla di terra. E poi c'è il danno all'immagine, anche dovuto alla grande risonanza che ha avuto questo caso sui media che ne parlano ancora a distanza di tanti anni. Infine un terzo profilo, legato al fatto che pur essendo il processo svolto per omicidio in reltà nelle modalità di esecuzione del delitto vi sono elementi che attengono alla sfera sessuale. E sulla violenza sessuale la giurisprudenza ha già riconosciuto con una sentenza della Cassazione la legittimazione del Comune a costituirsi parte civile». Cosa farete con l'eventuale risarcimento? «Ovviamente il risarcimento è una speranza. Ma se ci sarà - conclude l'avvocato Magnanelli - non sarà incamerato dal Comune ma direttamente destinato alla cittadinanza per migliorare aspetti che attengono alla sicurezza».

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