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Anziani sportivi, giovani pigri

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Il dossier: giro d'affari di 2 miliardi ma mancano le attrezzature

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Èciò che emerge dallo «Studio sull'impatto economico dello sport nella città di Roma» condotto dall'Università degli Studi Foro Italico e presentato ieri in Campidoglio. Si tratta della prima fase del progetto per il Piano regolatore per gli impianti sportivi di Roma già approvato dalla giunta comunale. I numeri della ricerca parlano chiaro: 1,5 milioni di residenti praticano attività sportive nei 2.500 spazi che la città offre. Le famiglie romane sono disposte a spendere oltre 2 miliardi di euro per fare sport di cui 810 milioni solo per la pratica, poco più di un miliardo per l'abbigliamento e 93 milioni tra giochi e scommesse. Se si contano i tesserati alle federazioni sportive si arriva a quota 170 mila mentre i lavoratori in ambito sportivo sono circa 46 mila. Dai minorenni agli ultracinquantenni, che sia al chiuso o all'aperto, l'attività motoria è parte della vita di tutti. Addirittura chi ha superato i 55 anni pratica ancor di più di chi va dai 45 ai 54. Naturalmente il boom è nella fascia tra i 18 ai 31 anni. Sorprendono i minorenni: solo il 14% fa sport e predilige quello di squadra. Non brilla neanche la fascia dei cinquantenni che rappresenta solo l'8,3% della popolazione. I romani scelgono le palestre, amano il fitness e la cura del corpo ma chiedono a gran voce più strutture, più spazi all'aperto per i bambini e più eventi. Capitolo a parte l'impiantistica, ancora piuttosto carente, come ha sottolineato il delegato allo sport Alessandro Cochi: «Cercheremo di dosare le richieste degli enti per evitare che in alcuni municipi ci siano 12 piscine e in altre nessuna». Entro 18 mesi il Comune dovrà essere in grado di ultimare il Piano regolatore dello sport. «Su questo aspetto non si è ancora intervenuto - ha chiarito il professor Acciari che ha curato la ricerca - A Roma gli impianti ci sono ma non ci sono aziende romane in grado di fornire attrezzature adeguate».

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