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Licenza revocata e denuncia

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Roma, piazza Campo de' Fiori, dove si svolge il celebre mercato

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Un iraniano residente da anni nella Capitale, titolare di quattro licenze di vendita presso il mercato di Campo de' Fiori, è stato denunciato dagli agenti del Commissariato Trevi Campo Marzio per truffa ai danni del Comune. La vicenda risale all'agosto 2008, quando il Municipio I notificò all'indagato l'avvio del procedimento amministrativo per la revoca delle licenze per non aver attivato dal mese di maggio 2007, senza giustificato motivo, i relativi banchi. Le licenze, peraltro, risultano gestite da F.F., di 42 anni, e P.A., di 57 anni, già noti alla cronaca degli ultimi tempi in quanto responsabili degli insulti razziali contro operatori di mercato di religione ebraica. Una delibera comunale, infatti, prevede che l'inattività commerciale per periodi di tempo superiori a quattro mesi, anche non consecutivi, determini la decadenza dell'autorizzazione. Ricevuta questa comunicazione, l'interessato si giustificò esibendo il registro dei corrispettivi, dai quali si dimostrava la continuità dell'attività commerciale e quindi l'assenza di presupposti per l'applicazione della delibera. Ma le indagini condotte dal commissariato Trevi Campo Marzio attraverso il riscontro incrociato tra le testimonianze degli operatori di mercato e i controlli svolti a suo tempo dalla polizia municipale, hanno messo in luce che sul registro dei corrispettivi erano stati riportati degli incassi fittizi. È emerso quindi che i banchi intestati all'indagato erano rimasti chiusi dal 2004 fino al 2008, e pertanto le licenze sono state revocate con provvedimenti amministrativi emessi dal Municipio I anche a seguito di altre irregolarità emerse nella fase investigativa. «La vicenda di Campo de' Fiori è già stata all'attenzione dell'amministrazione comunale che, a seguito degli insulti ricevuti da alcuni commercianti di religione ebraica, ha sostenuto con forza la revoca delle licenze, costituendo una cabina di regia per seguire l'iter delle procedure amministrative, utile ad arrivare alla revoca dei titoli, alla quale hanno partecipato amministrazione comunale e municipale, polizia municipale, avvocatura comunale, operatori del mercato e i parenti della signora che aveva ricevuto insulti indecenti», ha dichiarato Dino Gasperini, delegato del sindaco per il centro storico.

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