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Prese le amanti rapinatrici seriali

polizia

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Amanti e rapinatrici. Le due omosessuali agivano in coppia anche quando razziavano locali e farmacie nelle zone di Prati e Trionfale. Una faceva irruzione col volto travisato e armata di pistola giocattolo, l'altra l'aspettava a distanza seduta nel taxi che aveva chiamato per fuggire insieme indisturbate. I ruoli non erano sempre gli stessi, li scambiavano, cosa questa che ha portato i testimoni a fornire alla polizia identikit diversi: perché una volta l'una vestiva i panni dell'uomo, ed un'altra tornava a essere una donna. Le hanno arrestate tre giorni fa gli investigatori del commissariato Prati diretto da Bruno Failla, dopo due mesi di indagini. Si tratta di A.A. e M.P., di 22 e 32 anni: la prima residente in zona Prati, la seconda nei pressi di Tor de' Cenci. Sono accusate di aver messo a segno sei rapine, dal 23 al 29 ottobre, in pizzerie (a Trionfale), farmacie e locali di un certo tipo e con un buon movimento di clienti per garantirsi un bottino soddisfacente. Non sono state cifre da capogiro, gli investigatori parlano di poche migliaia di euro. Le due, pregiudicate, si sarebbero conosciute in un locale lesbo, iniziando una relazione sentimentale e quindi una breve carriera di malviventi, ricordando la coppia cinematografica di Thelma e Louise. I poliziotti hanno cominciato a stringere il cerchio attorno alle due con la testimonianza di un tassista. «Avevo chiesto 36 euro per la corsa e loro mi hanno detto: "Non paghiamo e ti togliamo quello che hai"». Si cerca negli archivi di polizia, si fanno i rilievi antropometrici, i confronti, si raccolgono le testimonianze dei presenti ai colpi (a fine mattina e la sera in orario di chiusura), si incrociano i dati e si arriva a identificare le due. Il commissario Failla passa il fascicolo in Procura, pochi giorni fa le ordinanze di custodia cautelare disposte dal Gip del Tribunale di Roma e tre giorni fa le manette.

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