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«Rivogliamo l'ufficio postale»

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Lafiliale 120, situata in Piazza Erasmo Piaggio, ha chiuso definitivamente i battenti il 22 dicembre scorso per motivi di sicurezza sul lavoro, nell'ambito della legge 626. Mentre il gruppo Poste Italiane ha assicurato di riposizionare l'ufficio postale nella stessa zona, cercando di trovare una soluzione per tutti gli utenti interessati dal servizio, i residenti del quartiere hanno manifestato nei giorni scorsi sulla via Casilina e si sono dati appuntamento per venerdì prossimo in Piazza del Campidoglio per sollecitare il sindaco Alemanno a prendere una posizione su questa vicenda. Il provvedimento di chiusura dell'ufficio da parte di Poste Italiane si è reso necessario in quanto la sede non era più adeguata alle esigenze del servizio e si presentava non conforme alla vigente normativa in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, la famosa 626. Secondo Marcello Buonamano, ex direttore di agenzie postali, che all'interno dell'azienda ha trascorso quasi tutta la sua vita, la verità sarebbe un'altra e cioè che l'ufficio, deposito di conti correnti di centinaia di utenti, non era più fruttifero da un punto di vista economico, non vendendo abbastanza prodotti finanziari. Va da sé che chiudere la filiale sarebbe stata dunque la scelta più conveniente. Secondo il comitato di quartiere, rappresentato da Virgilio Consoli, qualche giorno prima, in un incontro con i dirigenti delle Poste, gli venne assicurato che non c'era nessuna volontà di chiudere il servizio postale, essenziale per i cittadini, al Villaggio Breda, ma solo quello di ristrutturare l'ufficio per poi riaprirlo. Questo non è avvenuto - lamentano i residenti - anzi il 22 dicembre, l'ufficio chiudeva definitivamente, disattendendo le promesse fatte, lasciando migliaia di cittadini, tra cui anziani, pensionati e invalidi, senza servizi, senza soldi, in balia di loro stessi. Da allora i cittadini hanno cominciato a mobilitarsi prima con un sit-in davanti l'ufficio postale chiuso, incatenandosi alle serrande della filiale, poi con un'ulteriore dimostrazione partita proprio da Piazza Erasmo Piaggio, per smuovere la sensibilità dell'amministrazione delle Poste, da dove è partito un corteo verso la via Casilina, bloccandola parzialmente e creando non pochi disagi alla viabilità. Presente alla manifestazione di protesta, Fabrizio Scorzoni, capogruppo Pd nel VIII Municipio, che ha dichiarato come «non siamo soddisfatti delle assicurazioni che arrivano da Poste italiane, anche se si annuncia che la ricollocazione prevista per l'ufficio postale è prevista nello stesso quartiere. Queste scelte debbono essere prese in un tavolo serio di discussione e trattativa. La nostra proposta è di collocare l'ufficio postale presso i locali dell'Ater oppure, come abbiamo già suggerito, di edificare un nuovo ufficio postale proprio nella stessa piazza, utilizzando la parte già parzialmente coperta».

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