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Riano, sgombero più lontano

Sequestrate 117 abitazioni abusive

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Un blitz inaspettato per fare chiarezza sulla posizione e la condotta dell'Amministrazione di Riano che ha rilasciato le licenze per costruire quelle abitazioni. Immobili che gli attuali proprietari hanno iniziato a comprare a partire dal 2002 affidandosi ad agenzie immobiliari, notai e periti i quali hanno sempre garantito come tutto fosse in regola. Intere famiglie che nell'ultimo anno hanno dovuto convivere con la paura di essere sgomberate da un momento all'altro. Una evidente emergenza sociale che ha portato nei mesi scorsi a ripetuti appelli al prefetto Pecoraro e a due interrogazioni in Parlamento rivolte al ministro dell'Interno. Ma dopo quest'ultima mossa della Procura di Tivoli proprio il tanto temuto sgombero potrebbe allontanarsi. Un'ipotesi al vaglio, infatti, è quella di procedere alla confisca delle abitazioni lasciando la «custodia» dell'immobile agli attuali proprietari in attesa di conoscere l'esito del processo. La proprietà delle villette, in questo caso, tornerebbe al Comune. Gli uffici regionali e quelli dell'Amministrazione di Riano starebbero proprio considerando questi possibili sviluppi. Il Comune, proprio il giorno prima del sequestro della Forestale, aveva istituito una commissione «ad hoc» per trovare una via d'uscita in grado di consentire alle famiglie di restare nelle case. Ma il blitz della Forestale ha stravolto i piani del Comune. «Di certo non ce lo aspettavamo, è stata una doccia fredda - commenta il sindaco Nicola Regano - sequestrando tutto il materiale che riguarda i borghetti la commissione avrà ben poco da esaminare». Se la strada dello sgombero sarà abbandonata, non è comunque per nulla chiaro quale decisione potrà essere presa dopo una possibile confisca. In linea teorica, infatti, una volta accertate le responsabilità, si potrebbe arrivare anche a decidere l'abbattimento degli immobili. Motivo per cui i residenti sono sempre più preoccupati e chiedono di fare chiarezza: «Non riusciamo a capire cosa ne sarà delle nostre case - dice Simone Satta - le istituzioni hanno ribadito che i cittadini non hanno colpe, ma intanto continua questa incertezza con cui facciamo i conti quotidianamente. L'ansia in paese sale di giorno in giorno ed è sempre più preoccupante».

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