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American Circus, veglione «in tenda»

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FlavioTogni, continuatore della dinastia che da oltre un secolo gira il mondo in carovana, è l'anfitrione che condurrà grandi e piccoli attraverso l'ultima notte dell'anno, in compagnia di tigri, elefanti, acrobati e numeri d'alta scuola. «Avremo il tutto esaurito per un programma speciale. Prima dello spettacolo i bambini saranno accolti da una particolare animazione e, a mezzanotte saranno invitati a entrare nella pista per il conto alla rovescia e il brindisi, per poi continuare con musica e balli». Flavio Togni, come rispondono i romani al richiamo del circo? «Con entusiasmo, come sempre. Quest'anno purtroppo abbiamo dovuto traslocare da piazzale Clodio in una zona più lontana, e per molti spettatori è stato meno semplice raggiungerci. Ma il loro affetto non è venuto meno. Abbiamo anche invitato il sindaco Alemanno, vogliamo sensibilizzare l'amministrazione per il futuro». Cosa vi rende differenti dalle altre compagnie? «Il lavoro per noi è prima di tutto una passione, e solo secondariamente un business. Non badiamo a spese se possiamo abbellire lo spettacolo con nuove coreografie o trovate sceniche. Ingaggiamo solo grandi professionisti, dal balletto agli acrobati cinesi che stanno riscuotendo enorme successo. Ci sentiamo parte di una tradizione di arte popolare che desideriamo trasmettere alle nuove generazioni». Proprio i bambini sono da sempre il vostro pubblico. Eppure sembrano così distratti da tv, giochi elettronici ed effetti speciali. Come riuscite ancora ad affascinarli? «In effetti è molto difficile stupire i più giovani. Sono informatissimi, conoscono già alla perfezione gli animali per averli visti in televisione. Nonostante questo, la magia dello spettacolo dal vivo fa ancora effetto». Come è cambiato il circo nel corso degli anni? «Un tempo si cercava di impressionare gli spettatori con il richiamo di attrazioni sensazionali. Oggi non è più possibile perché si è visto tutto. Quello che proponiamo è una successione di numeri tecnicamente perfetti, collegati fra loro con l'aiuto di coreografie e trovate sceniche. La televisione ha influenzato i tempi dello show». La famiglia Togni continuerà a fare il circo? «C'è già una nuova generazione in pista, compresi i miei figli Bruno e Adriana che studiano l'arte circense a Verona».

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