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«Mobiliti la sua coscienza e ci sposi, signor sindaco».

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Ledue ragazze romane, che hanno in progetto di andare a convivere il prossimo anno, hanno scritto al sindaco Alemanno perché celebri simbolicamente il loro matrimonio. «Insieme formiamo da tempo una coppia stabile - scrivono Manuela e Francesca - Ci amiamo, provvediamo ai nostri reciproci bisogni, condividiamo le stesse gioie e dolori che la vita e il lavoro ci offrono ogni giorno». Per questo chiedono «un segnale, un gesto puramente simbolico ma in grado, da solo, di far comprendere al resto della cittadinanza che amministra come non possano esistere cittadini di serie B». Manuela e Francesca hanno aderito all'iniziativa «Mille Chiamparino» (il sindaco di Torino ha annunciato di voler sposare simbolicamente proprio due lesbiche, ndr) lanciata dal portale Gay.it che dalle sue pagine permette a tutte le coppie gay di scrivere direttamente al loro primo cittadino. «Se Alemanno acconsentisse - spiega Manuela - sarebbe il più bel regalo di Natale che potremmo ricevere. Essere una coppia gay nella Capitale non è facile, si ha sempre paura. Paura dei pregiudizi, delle parole dette alle spalle. Abbiamo viaggiato molto e all'estero abbiamo visto una realtà diversa, come in Spagna, ad esempio. Se Alemanno rifiutasse la nostra richiesta potremmo decidere di andare a vivere là». Secca la risposta di Alemanno: «Sposare due cittadine omosessuali non è previsto».

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