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Il cane può invecchiare con successo

Pastore tedesco

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{{IMG_SX}}Il filo diretto con la cronaca di Roma. Potete inviare lettere, commenti e segnalazioni a questo indirizzo e-mail (clicca qui), al numero di fax 06/675.88.324 o via posta a Il Tempo - Lettere, piazza Colonna 366 - 00187 Roma. «Aiutiamo il nostro cane a invecchiare con successo». Se non è ancora uno slogan è destinato a diventarlo. Parola di veterinario, nella fattispecie del dottor Federico Coccìa, consulente tecnico del Comune di Roma e del Ministero della Salute. Lo abbiamo incontrato nella sua clinica veterinaria in piazza Carli, nel cuore di Vigna Clara. Un quartiere ad alta vocazione canina, tanto è sviluppato l'amore degli abitanti per i quattrozampe più fedeli. L'abnegazione e la cura degli animali porta anche a un'esistenza più lunga. Ma se la vita si allunga, arriva anche la vecchiaia. Dottor Coccìa, a quanti anni si può cominciare a parlare di «cane anziano»? «Dai 7-8 anni in poi. Ma chiarisco subito che l'invecchiamento non è una patologia, dunque un cane che invecchia non è necessariamente malato». Qual è l'eta media di vita di un cane? «Una volta oscillava tra i dieci e gli undici anni, oggi è cresciuta fra i 13 e i 14. Poi ci sono i record, con cani che vivono o hanno vissuto anche più di 25 anni. È preferibile, però, una vita lunga ma efficiente, a fronte di primati accompagnati anche dal logorìo e dell'agonia». Qual è nei cani l'organo che invecchia prima? «Il cervello». Quali sono i sintomi più evidenti? «Sostanzialmente versa in uno stato di disorientamento: l'animale è svogliato, mangia meno, dorme il giorno e la notte spesso sta sveglio, interagisce meno con noi, non ci fa le coccole. Una situazione che accomuna all'alzheimer nell'uomo». Perde anche la memoria? «Sì». Ma come si fa a capirlo? «Se gioca ancora con la pallina, per esempio, non la ritrova più. Oppure non trova neanche la strada più semplice per tornare a casa o si fissa per ore davanti a una parete». Cosa si può fare per aiutarli? «Per farli vivere meglio si può far ricorso ad alcuni prodotti naturali con effetti antiossidanti contro l'invecchiamento cerebrale. Mi riferisco al resveratrolo (che proviene dalla buccia dell'acino d'uva), alla ginko-bilobba (estratta dall'omonima pianta, tra la più antiche del mondo). E ancora, alla fosfotidilserina. Sono tutti protettori della neurodegenerazione cerebrale». La lettera: Gentile redazione, sono la padrona di una cagnolona meticcia, trovata anni fa durante una gita in campagna. Adesso Lupetta ha da poco festeggiato i 9 anni. È un animale ancora attivo. Facciamo lunghe camminate per evitarle l'insorgere di discopatie e problemi di deambulazione. Temo, insomma, che Lupetta possa ammalarsi di «vecchiaia», come tutti gli esseri viventi di una certa età. Vorrei dei consigli utili e disinteressati per aiutarla a invecchiare bene, in salute e soprattutto insieme a me. Carola

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