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"Interventi di microchirurgia per riqualificare aree abbandonate"

L'assessore comunale all'Urbanistica Corsini

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«Riqualificare la periferia più grande d'Europa per fermare l'espansione della città». Questo il tema affrontato ieri mattina alla Casa dell'Architettura durante il convegno "Un'altra periferia", voluto da Fabio Rampelli e promosso dall'Agenzia per la città, a cui hanno partecipato esponenti della Giunta Alemanno, politici e imprenditori. «Per la verità – ha puntualizzato l'assessore capitolino ai Lavori pubblici Fabrizio Ghera – più che di riqualificazione, bisognerebbe parlare di qualificazione, tale è il livello di abbandono di certe aree a causa della disattenzione delle precedenti Amministrazioni». Se si considera che l'80% dei romani abita in periferia, produce il 70% del Pil ma raccoglie solo il 30% dei fondi disponibili per gli interventi sul territorio, si comprende come la cinta esterna di Roma rappresenti il punto nevralgico del progetto politico della Giunta Alemanno. Per dotare la periferia di servizi pubblici essenziali, dalle scuole alle piazze, prosegue Ghera, «proponiamo interventi di microchirurgia urbana». Ma per farlo serve demolire e ricostruire. Un punto dolente, come ha ricordato Eugenio Batelli, presidente dell'Acer: «Gli imprenditori edili sono disponibili a integrare con i propri capitali le risorse pubbliche, ma è necessario, soprattutto se si parla di demolizione e ricostruzione, alzare i premi di cubatura, attualmente al 35%». Per questo, l'assessore all'Urbanistica del Comune Marco Corsini, ha parlato della necessità di avere nuove regole per l'urbanizzazione e un Piano casa regionale che offra strumenti di politica edilizia incentivanti. L'assessore ha annunciato inoltre che, entro dicembre, darà il via libera a 30 convenzioni urbanistiche ferme ormai da troppo tempo.

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