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Prof cade su binari del metrò Travolto mentre tentano di tirarlo su

Metropolitana

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È caduto sui binari ma si è attardato a recuperare la valigetta ventiquattr'ore con le tesine dei suoi studenti. E quando ha assicurato la borsa sulla banchina e ha tentato di risalire in superficie aiutato da due pendolari che cercavano di tirarlo su è arrivata la metropolitana. E non c'è stato più niente da fare. È morto così, ieri pomeriggio, un insegnante egiziano dell'Università degli studi di Roma «La Sapienza», di 66 anni; una morte agghiacciante, quella di Faragalla Sameh, lettore di lingua araba al dipartimento di Studi orientali della prima università romana: straziato dal convoglio in arrivo alla stazione Vittorio Emanuele a piazza Vittorio. Il corpo, troncato in due metà: le gambe, cintola compresa, sono finite sotto le rotaie; la testa e il busto invece sono rimasti incastrati tra la metropolitana e il muro perché l'uomo si trovava in posizione eretta mentre tentava di risalire la banchina ed è sopraggiunto il convoglio. Pare sia stato un tragico incidente, non un suicidio, filmato dalle telecamere a circuito chiuso della stazione, e cui hanno assistito terrorizzati decine e decine di pendolari accalcati a ridosso della linea gialla, che si sono resi conto che un uomo era caduto sui binari solo davanti al suo disperato tentativo di salvarsi: l'hanno sentito urlare e l'hanno visto aggrapparsi alle braccia che due sconociuti gli hanno teso con coraggio fino a un attimo prima che il convoglio sbucasse all'improvviso dalla curva, annunciato solo dallo spostamento d'aria. Solo allora i due pendolari hanno mollato la presa, nel timore di essere tirati giù insieme al professore che non voleva morire. I fotogrammi sono agghiaccianti. Sono in corso le indagini, ma pare si sia trattato di un tragico incidente, almeno stando alle immagini a circuito chiuso della stazione, visionate dai carabinieri della compagnia Piazza Dante, diretti dal capitano Ivan Riccio, che mostrano l'uomo mentre cade in modo del tutto accidentale sui binari della metro. Sono quasi le tre del pomeriggio. Un minuto dopo sbuca il convoglio dalla curva, col macchinista in testa che ormai non può più fare nulla. Il filmato mostra gli ultimi istanti di vita del docente. Lo si vede in disparte rispetto alla folla che si accalca tutta insieme davanti alla riga gialla. L'uomo passeggia assorto, verso la banchina, non si accorge che è giunto al limitare, e precipita. Lo si vede ancora rialzarsi faticosamente e guardarsi intorno alla ricerca di oggetti che gli sono caduti dalla valigetta sfuggitagli di mano. Li raccoglie, li poggia sulla banchina. Solo dopo pensa alla salvezza. Cerca di risalire, ma arriva la metro ed è travolto. Le immagini documentano anche che nessuno tra i passeggeri in attesa si era accorto di quanto stesse avvenendo, solo all'ultimo istante alcune persone hanno tentato di intervenire ma è stato tutto inutile. L'uomo era ben vestito e i militari hanno escluso subito l'ipotesi che si trattasse di un senza fissa dimora. Abitava in via Gregorio XIII 107. Nessuno ha risposto ieri sera al suo telefono di casa. Commosso il rettore de La Sapienza, Luigi Frati, che si è detto «costernato per l'accaduto». Mi telefonavano spesso i suoi allievi, convinti di parlare con il loro prof - racconta Faragalla Samir Yassa, 45 anni, portiere d'albergo, egiziano come la vittima, che si chiamava come lui - mi dispiace che sia morto così, in fondo è come se lo avessi conosciuto».

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