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Dopo la demolizione del campo abusivo Casilino 700, ieri mattina è stata sgomberata l'ex fabbrica Heineken di via dei Gordiani, occupata ieri da un centinaio di rom.

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IlComune sta prospettando due soluzioni: il rimpatrio assistito o la collocazione in centri d'accoglienza. Durante lo sgombero non sono mancati momenti di tensione. Un gruppo di attivisti ha tentato di bloccare il pullman che portava via i rom. Il sindaco Alemanno ha ribadito che non verranno consentiti altri insediamenti abusivi. Intanto Amnesty International ha lanciato un'azione urgente mondiale proprio contro lo sgombero del campo «Casilino 700». Si sollecitano prefetto e sindaco ad assicurare che a tutte le famiglie sgomberate sia fornita una sistemazione alternativa come soluzione di emergenza e sia accordato un risarcimento per tutti i beni che sono stati distrutti. Amnesty ricorda che «gli sgomberi forzati, eseguiti senza protezioni legali o di altro tipo, sono proibiti dal diritto internazionale in quanto grave violazione dei diritti umani». Ma il sindaco ha fatto sapere che di aver parlato con la presidente della sezione italiana di Amnesty, Christine Weise, e di averi chiarito tutto: «È stato un equivoco». Intanto ieri il Comune, in accordo con la prefettura, ha fatto trasferire in un centro a Castelnuovo di Porto gestito dalla Croce Rossa i 113 rifugiati afghani che vivevano accampati nei cantieri del Terminal Ostiense. Alemanno ha spiegato che «i campi di transito serviranno per avere luoghi per ospitare le persone in attesa di una ricollocazione».

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