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Nomadi, sgombero con polemica

I nomadi sgomberati al Casilino 700

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Vigili urbani, esercito, protezione civile, operatori dell'Ama, sono entrati all'alba di ieri nell'insediamento abusivo Casilino 700, a ridosso del già noto Casilino 900 in via dell'Aeroporto a Centocelle. Circa duecento le persone allontanate, 80 le baracche demolite. Tutti hanno rifiutato il rimpatrio assistito. «Con lo sgombero del Casilino 700 si dimostra che questo ordinamento comincia a produrre i propri effetti - ha commentato Alemanno - Ora entriamo in una fase molto importante e accellerata di realizzazione del piano nomadi che va da qua a gennaio, quando ci siamo posti l'obiettivo di rimuovere il Casilino 900. In questo periodo riusciremo a consegnare almeno quattro campi autorizzati e attrezzati e fare molti interventi di sgombero secondo quanto richiesto dai cittadini».  Intanto le persone sgomberate hanno trascorso la notte nello stabile occupato di via dei Gordiani, un ex deposito di birra attualmente abbandonato e diroccato. Nel pomeriggio sono arrivate coperte, materassi e anche i gruppi elettrogeni per poter attivare l'illuminazione all'interno della struttura, un capannone con un lato completamente aperto e un plesso di due piani diviso in una ventina di locali. Certamente si tratta di una coincidenza. Fatto sta però che lo sgombero del Casilino 700 sembra una risposta più che concreta al documento «interno» di non pochi consiglieri municipali del Pdl, che lamentavano non solo «forti rallentamenti nell'applicazione del piano nomadi» ma una «maggiore presenza di nomadi nelle strade della capitale» e anche, o soprattutto, «che la stampa rappresenta l'unica fonte di informazione a disposizione dei rappresentanti politici territoriali». Un «documento» che ha infastidito non poco i vertici del partito (il coordinatore regionale Pdl, Vincenzo Piso ha chiesto al coordinatore romano e al vice di convocare i consiglieri municipali per mettere in atto «relativi interventi e provvedimenti) e sul quale è tornato ieri lo stesso Alemanno. «È un documento di chi non sa di cosa sta parlando - ha commentato infatti il sindaco - Il documento dice cose false, non è vero e non è riscontrabile che c'è un peggioramento della situazione. In larga parte, inoltre, ignora l'enorme lavoro che si sta facendo in questi mesi». Attacca il centrosinistra che definisce il blitz un «atto disumano» e, riferendosi alla polemica interna al Pdl incalza: «Non sanno più che pesci pigliare».

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