Lazio, regno degli agriturismi

Boom di «fattorie» cresciute del 140% e la metà è gestita da donne

Successo agriturismo. Piace, fa tendenza, produce economia, contribuisce al reddito delle imprese agricole e anche alla tutela della campagna e delle produzioni locali e tradizionali. In poche parole l'agriturismo fa bene a chi ci va per vacanza o solo per la gita fuori porta, e fa ancora meglio al settore dell'agricoltura. Lo confermano i dati snocciolati dall'assessore regionale all'Agricoltura, Daniela Valentini, alla prima Fiera dell'agriturismo del Lazio, aperta fino a venerdì, all'Acquario Romano in piazza Manfredo Fanti. Una fiera alla quale hanno preso parte, tra gli altri, l'assessore provinciale Aurelio Lo Fazio e il commissario Arsial, Massimo Pallottini. «Negli ultimi tre anni - ha detto l'assessore Valentini - le aziende agrituristiche della regione sono passate da 273 a 654 con un aumento del 140%. Le imprese gestite da donne sono pari al 44.7%, un valore al di sopra della media nazionale che si attesta al 34.9». Una legge ad hoc, 21 milioni e 800 mila euro stanziati dalla Regione per valorizzare, promuovere e trasformare l'agriturismo in un volano economico, confermano l'importanza di un settore capace di muovere un giro d'affari di 30,9 miloni di euro con un fatturato medio per azienda di oltre 56 mila euro l'anno. Con oltre seimila posti letto il Lazio è in testa per questo tipo di ricettività, ai quali si aggiungono 216 piazzole per l'agricampeggio, mentre la ristorazione, altro punto di forza, è offerta dal 65.2% degli agriturismi. «Una importante novità è la disciplina dell'attività del turismo rurale - ha ricordato la Valentini - per dare un'oppurtunità alle aziende agricole più piccole di farsi conoscere e vendere i loro prodotti». Già, anche per gli agriturismi la pubblicità è «l'anima del commercio», per questo presto sarà operativo un portale che metterà in rete le strutture con una classificazione di tipo alberghiera. Insomma, la vecchia fattoria è sempre più competitiva.