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Scoperta centrale delle auto rubate

carabinieri

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Era la centrale di smontaggio delle automobili rubate. In Toscana, Abruzzo e Lazio. Rigorosamente di lusso. È stata scoperta l'altro ieri all'alba, alla Borghesiana, dai carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca, coordinati dalla Compagnia di Frascati del capitano Giuseppe Jacoviello. Il deposito delle vetture era in tre capanonni tirati su nel terreno privato dov'è edificata anche una villa. Il proprietario, italiano, risulta irreperibile. Dentro si era nascosto un romeno, trovato con la tuta da lavoro e le mani sporche di grasso. I militari hanno trovato le parti di 18 auto, le centraline di altre 35, documenti e targhe riconducibili a Bmw 320, Mercedes Slk, Mecedes 220, Audi A3, Audi Q8 e Range Rover. Arrestato un romeno e denunciata una sua connazionale, rispettivamente di 25 e 29 anni, entrambi incensurati. I due sono accusati anche di ricettazione e detenzione di armi clandestine: in uno dei capannoni infatti è stata trovata una Beretta 7,65, con matricola leggibile, non abrasa, e di proveniezna estera, consegnata agli esperti del Reparto investigazioni scientifiche per stabilire se per caso ha già sparato in azioni criminali rilevate dalle forze dell'ordine. Le indagini dei militari sono partite notando uno strano viavai di auto di grossa cilindrata all'interno dei capannoni alla Borghesiana. Lì venivano smontate, scartati i pezzi con numero di matricola, dai quali cioè si poteva risalire alla fornitura, utilizzando le parti "anonime". Le indagini dei carabinieri continuano per scoprire quale fosse la destinanzione di motori e carrozzerie: la Romania, oppure anche qualche concessionario d'auto compiacente, che acquistando le "porzioni" in nero risparmiava sull'acquisto del ricambio guadagnando molto sulla vendita. Durante il blitz i militari hanno trovato auto rubate da poco, tanto che non era ancora stata presentata denuncia dei titolari ignari della razzia subita. In un caso i carabinieri hanno telefonato al proprietario della vettura chiedendogli se fosse suo quel mezzo con quella targa. «Non è possibile - ha detto - la mia auto è parcheggiata qui sotto». L'invito: «Può controllare, per favore». E la risposta allibita: «È vero, l'auto non c'è più. Allora è vero, quella che vedete è la mia».

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