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Ubriaco investe e uccide pedone

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Subiaco, il tasso alcolemico del giovane cinque volte superiore ai limiti di legge

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Mail 24enne Silvano D. pensava probabilmente che fosse solo un problema della sua vecchia Renault 19, tant'è che si è fermato diversi metri più avanti rispetto al punto in cui il 58enne Angelo Barbarelli già rantolava in terra in fin di vita sull'ex statale Sublacense. Dove, dall'altro lato, transitava per caso una pattuglia dei carabinieri, che ha chiamato subito i soccorsi per il malcapitato e fermato il ragazzo, ancora concentrato sui danni della sua automobile. Il tempestivo arrivo dell'ambulanza del 118 non è però riuscito a salvare dalle molteplici ferite il pensionato, che è spirato fra le mani degli operatori sanitari durante il breve trasporto verso l'ospedale di Subiaco. Ed è proprio nei concitati frangenti dei disperati soccorsi che il guidatore, un operaio precario di Vallepietra, senza precedenti, ha finalmente realizzato il dramma provocato, ed è scoppiato in un pianto ininterrotto. Come quello dei parenti di Angelo Barbarelli, che abitano ad alcune centinaia di metri dal luogo in cui è stato investito, in contrada Sant'Angelo, alle porte di Subiaco. «A lui piaceva fare sempre a piedi quel tratto di strada, ma era sempre ben attento a dove passava, ancora non riesco a credere come si possa morire così», scuote la testa affranta la cugina Nunziatina. Angelo, che non era sposato, era andato a vivere in un appartamento nella stessa palazzina dei suoi familiari sublacensi sei anni fa, dopo la morte della madre, insieme alla quale aveva sempre abitato a Roma. «Era una persona solare, si faceva benvolere da tutti, per noi era davvero più di uno zio - raccontano le nipoti Chiara e Federica - lo stavamo aspettavando, come sempre, per la cena». Anche il 24enne, che era in compagnia di un amico, era atteso per la classica pizza del sabato sera in un appuntamento vicino Carsoli. Il giovane guidatore è stato subito sottoposto agli accertamenti per il tasso alcolemico, ed è risultato positivo con un valore (pari a 2,41 g/lt) di poco inferiore al quintuplo del limite consentito. Un risultato che ha portato i carabinieri della Compagnia di Subiaco ad arrestarlo per omicidio colposo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. E mentre gli uomini del capitano Alessandro De Vico portavano il ragazzo di Vallepietra nel carcere di Rebibbia, gli altri militari della Compagnia sublacense, impegnati nei controlli stradali, hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza altri due giovani, un 24enne di Olevano Romano e un 19enne di Affile (con un tasso alcolemico che variava dai 0.80 mg/dl e i 1.80 mg/dl). Anche a loro sono state ritirate le patenti: sono ben 86 dall'inizio dell'anno.

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