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Stordiva le pazienti poi le stuprava

Violenza sulle donne

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Drogava le sue pazienti e poi le violentava. Era la vita segreta di un tecnico radiologo dipendente di un ospedale romano, arrestato ieri mattina dai carabinieri della prima sezione del Nucleo investigativo di via In Selci, diretto dal maggiore Bartolomeo Di Niso. Lui è A.B., 50 anni, residente a Capranica, nel Viterbese, accusato di sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni. Finora è stato denunciato da due donne, un'albanese di 30 anni e un'ucraina di 40. Ma i militari temono che le vittime siano molte di più, attirate nella rete anche attraverso Internet e le chat che il tale frequentava, e lanciano un appello alle altre possibili pazienti stuprate perché si facciano avanti chiamando i numeri 06/48942973 oppure 48942918 chiedendo della prima sezione del Nucleo. Il sostituto procuratore Vittoria Bonfanti e gli investigatori coordinati dal comandante del Reparto operativo Salvatore Cagnazzo fanno leva sul modus operandi del presunto maniaco seriale. La prima a denunciare è stata l'albanese. A gennaio si presenta ai carabinieri della stazione Alessandrina. Racconta di essere stata avvicinata da un tale che durante la conversazione si qualifica come un affermato dottore dimostrandosi galante e disponibile ad aiutarla per qualsiasi esigenza medico-sanitaria.  L'occasione si presenta presto. La donna deve fare una mammografia. Il tecnico radiologo esegue l'esame in ospedale, poi invita la donna a prendere un caffè al bar. E qui scatta la trappola. Approfittando di un attimo di distrazione, il sanitario versa nella bevanda farmaci contenenti benzodiazepina (sostanza che costituisce la base degli anestetici). Quella è l'ultima scena che la donna ricorda. L'uomo l'ha portata nella sua casa romana violentandola in camera da letto dove la poveretta si è svegliata seminuda. Con la seconda vittima, la quarantenne ucraina, l'approccio è lo stesso: lo conosce, lui si mostra disponile, va in ospedale per un esame che lui esegue. Solo che in quest'ultima caso il tecnico radiologo dice l'esito dell'esame radiografico è a casa sua e invita la donna ad andare a ritirarlo. Poi il copione si ripete: bevanda, droga e violenza. Lo stordimento causato dalla droga resta così come i sospetti. le due donne infatti sono consapevoli che è sucesso qualcosa di strano. In momenti diversi, vanno al pronto soccorso dove il referto dei medici è quasi un verrdetto: nel sangue ci sono tracce di narcotico. L'altra mattina il blitz. I militari hanno anche eseguito 5 perquisizioni tra residenza e domicili del radiologo: un garage, un'abitazione, l'ospedale dove lavora, la casa di Capranica e Torricella in Sabina, in provincia di Rieti. Sequestrate tre cartelle con gli esiti di mammografie eseguite su altrettante donne, 25 flaconi di benzodiazepina, due macchine fotografiche digitali, tre personal computer e 30 cd-rom.

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