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Mafia, ai vip dosi prepagate

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Cocaina

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I vip compravano la droga con carte prepagate. Lo spacciatore, legato ai mafiosi di Sicilia, forniva le coordinate bancarie e il cliente versava la somma per la cocaina. Poi avveniva lo scambio. Era tutto insospettabile nel giro scoperto dalla sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile diretta da Vittorio Rizzi. Nome dell'operazione «Cash & Carry». Bilancio: sei arresti (uno notificato in carcere), diciannove perquisizioni e tre denunciati. L'uomo ritenuto ai vertici del giro è Domenico Nardo (già in galera), padre della soubrette e attrice Alessandra, uno che si vanta di essere parente del superlatitante mafioso Matteo Messina Denaro, arrestato a giugno nell'operazione «Golem» dagli investigatori siciliani con l'accusa di aver passato documenti falsi al boss e a un sicario trapanese, Raffaele Urso. Inoltre l'"insospettabile" Nardo dal 2001 è titolare della «Word Protection srl», alla Bufalotta, società che, per esempio, ha fornito buttafuori e bodyguard durante i concerti a Roma di Ligabue, Madonna, Renato Zero, Subsonica e The Cure.   E insospettabili erano pure i clienti: si parla di registi di fiction televisive per Rai e Mediaset, nomi che non saliranno alla ribalta delle cronache perché non sono stati neppure denunciati come assuntori e perciò segnalati alla Prefettura. Le indagini sono partite dallo stralcio romano dell'operazione Golem. Il fornitore di droga è il peruviano David Raymundo Panchee Pachema, detto Ronald.   La polvere arriva con dei corrieri via aereo allo scalo di Fiumicino. Nardo è il terminale che si avvale però di altri spacciatori, i cinque arrestati ieri mattina: Stefano pedonesi, Giovanni Battista Minnocci, Gian Luca Marzoli e Assunta Santini. I vip non sono gli unici clienti. Secondo le indagini condotte dal dirigente della sezione, Luca Armeni, le zone servite di Roma sono diverse: Casilina, Borghesiana, Monte Sacro, Pietralata, Primavalle, Tuscolano, Cassia, Eur fino ai referenti in Sicilia. A giugno, con l'arresto di Nardo il gruppo era stato decapitato. Con le manette di ieri è stato decimato.  

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