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«Faccio solo sorridere la gente mi dovrebbero dare un premio»

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Èalbanese e la sua specialità è far rimbalzare sulla testa un pallone da calcio. Ogni volta che scatta il rosso al semaforo di piazza Irnerio lui si esibisce e riesce a strappare qualche euro da chi si diverte a vedere quella esibizione. «L'ordinanza – ci risponde in un discreto italiano – ne ho sentito parlare ma non riguarda i lavavetri ai semafori?». Quando gli facciamo notare che no, riguarda anche lui e che potrebbe prendersi una multa di 100 euro, la risposta è chiara: «Magari averceli quei soldi, al massimo mi possono portare via il pallone, ma tanto poi io ne trovo un altro». Nessuna intenzione di spostarsi da lì per quegli stranieri che incrociamo lungo il nostro tragitto. Tanto più se ai semafori sono muniti di fazzoletti, accendini e non di spazzolone e secchio per lavare i vetri. «Da qui non mi sposto» ripete convinto il venditore di fazzoletti del Bangladesh al semaforo di via Alciato. Il suo nome non vuole dircelo, «poi se no mi denunciate», ma le ragioni per cui il primo giorno di ordinanza è lì al semaforo a vendere, sì. «Ho solo questo lavoro, se mi mandano via muoio di fame. E poi qui i vigili urbani non si vedono mai perché è una zona dove non passano tante macchine, ma ci sto bene». I lavavetri che incrociamo, invece, sono più aggressivi. «Via da qui, andatevene», ci urla dietro il marocchino di via dei Colli Portuensi. «Dell'ordinanza non me ne frega niente», ci risponde un altro marocchino del semaforo di piazza Irnerio. E lo dimostra visto che continua a pulire il vetro delle auto anche quando al rosso si ferma una volante dei carabinieri. Brutte parole ci urlano dietro altri due stranieri ad un altro semaforo. «Fatevi i fatti vostri», ci dicono quando gli chiediamo se sono a conoscenza dell'ordinanza. Dam.Ver.

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