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Cyberbullismo, a scuola corsi per riconoscerlo

Bullismo

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{{IMG_SX}}Il filo diretto con la cronaca di Roma. Potete inviare lettere, commenti e segnalazioni a questo indirizzo e-mail (clicca qui), al numero di fax 06/675.88.324 o via posta a Il Tempo - Lettere, piazza Colonna 366 - 00187 Roma. La nuova frontiera del mondo del web è oggi il cyber bullismo, un fenomeno che coinvolge tutto il mondo occidentale e comprende l'insieme di atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l'e-mail, la messaggeria istantanea, i blog, i telefoni cellulare, i cercapersone e/p i siti web. Sono sempre più numerosi i giovani che accedono alla "grande piazza" dei social network, aggreganti e positivi nella gran parte dei casi. Purtroppo non mancano episodi negativi come è accaduto negli USA. Per arginare il fenomeno in Italia sono scesi in campo i genitori del MOIGE, la Polizia di Stato ed uno staff del Ministero dello Sviluppo economico con un progetto nazionale che prevede degli incontri formativi nelle scuole con i minori delle medie. Gli esperti sono incaricati di spiegare loro i trucchi per un uso responsabile e corretto del web. A Roma la campagna ha già coinvolto quattro scuole: la «D. Bramante» in Largo San Pio V 20, la media «Winckelmann» in piazza Winckelmann 20, la «Anna Frank», in via Cornelia 1, a Montespaccato, la scuola «Carlo Urbani» e le sue succursali, rispettivamente in via Ceneda 26 e in via Sibari 5. L'attività ha coinvolto anche altre quattro scuole medie del Lazio. Durante gli incontri didattici, gli esperti Moige e gli agenti della Polizia entrati nelle aule scolastiche hanno spiegato come evitare di fare brutti incontri suggerendo "trucchi" e strategie adeguate. Nei giorni scorsi l'iniziativa ha lasciato la Capitale per la Liguria. Prima di approfondire il problema del cyberbullismo ricordiamo i fatti accennati nella lettera, forse non a tutti noti. La tredicenne americana con disagio psicologico, come molti suoi coetanei, per trovare nuovi amici era entrata nella community di MySpace, un social network molto diffuso in America. Ben presto aveva conosciuto il sedicenne "Josh Evans". Lo scambio di messaggi tra i due durò un mese poi quella che sembrava una bella amicizia virtuale di colpo cambiò. Josh disse a Megan che era una cattiva persona e che il mondo sarebbe stato meglio senza di lei. La ragazzina, sconvolta, si impiccò la sera stessa. Era il 16 ottobre del 2006. A seguito delle indagini di rito effettuate dalla polizia si scoprì che il giovane Josh in realtà era la mamma di una compagna di classe di Megan, da questa offesa. La donna, per vendetta, aveva creato una figura, Josh appunto, era entrata nel cuore della tredicenne per manipolarne la personalità e farle del male. Ancor più drammatico il finale della storia: la cattiva mamma non è stata né arrestata né processata perché il reato non esiste. Il problema si. Nel cyberbullismo il numero maggiore di vittime sono i compagni di scuola, soprattutto le ragazze; tuttavia il numero degli insegnanti vittime dei loro stessi studenti è in costante crescita. Il cyberbullismo può manifestarsi in vari modi: In chat, ad esempio, un utente può essere preso di mira, aggredito con parole offensive, preso in giro o allontanato dalla discussione in corso. C'è poi il bullo che scatta fotografie imbarazzanti o filma all'insaputa dell'interessato con il cellulare e poi trasferisce le immagini in rete, creando situazioni a volte disperate o tragiche. La lettera: Ho letto di recente un trafiletto di un periodico che ricordava, a due anni di distanza, la morte della giovanissima Megan Meier, una ragazzina del Missouri, USA, con problemi di depressione che soffriva di sindrome da deficit di attenzione e iperattività, morta suicida dopo essere stata per diversi mesi vittima del così detto cyber-bullismo. Mi domando che cos'è questo fenomeno collegato a internet di cui non ho mai sentito parlare? Come è possibile difendere i nostri figli da questo nuovo pericolo? Carlo G. Roma

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