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Per far decollare il «car sharing» indispensabile la sosta riservata

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Conun abbonamento annuale e attraverso una prenotazione, consente di muoversi liberamente senza dover possedere un'auto di proprietà, senza le spese e gli oneri di gestione, ma condividendo l'uso di un parco vetture distribuito sulla città. La stessa vettura è messa a disposizione di più utenti iscritti al servizio e quindi usata singolarmente da più persone, in momenti differenti nell'arco della giornata. L'auto scelta, da una utilitaria ad un furgone, si può utilizzare 24h su 24, giorno e notte, 365 giorni l'anno, ogni volta che si vuole. Si può utilizzare per il tempo che serve, prenotandola con un anticipo minimo di 15 minuti, da un minimo di un' ora ad un massimo di 72 ore. Grazie ai costi ridotti e ai parcheggi riservati il «car sharing», a dire il vero con un po' di ritardo sta prendendo piede anche nella Capitale. Negli ultimi mesi c'è stato infatti un vero e proprio boom di domande e risultano iscritti più di tremila utenti. L'unico vero neo del car sharing, come per tutte le tipologie di auto che circolano a Roma, è quello del parcheggio. Da utilizzare soprattutto per chi deve recarsi in centro, spesso i posti riservati al car sharing, nonostante l'indubbia segnaletica, vengono occupati da altre auto. Questo non solo fa cadere uno dei vantaggi prioritari del nuovo servizio Atac ma crea disagi enormi a chi deve riconsegnare la macchina e si trova costretto a parcheggiare altrove. Con evidenti problemi per gli operatori Atac che devono riprendere l'auto o al cliente successivo che non trova il mezzo al posto designato. Un nodo questo da sciogliere quanto prima.

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