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Arrestata la signora dei bordelli

Case di appuntamenti e locali a luci rosse

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Sei case d'appuntamento, da Roma a Cagliari, dal Casilino a Talenti. Le ragazze: tutte colombiane, dai 25 ai 30 anni. E colombiana, di 55 anni, da venti in Italia, era anche la tenutaria della rete di bordelli, arrestata l'altro ieri nella sua casa tra Appia e Tuscolana con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il giro di affari arrivava anche a 50 mila euro al mese, la metà alle lucciole. Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci, diretto dal maggiore Bartolomeo Di Niso, sotto la regia del comandante del Reparto operativo, il colonnello Salvatore Cagnazzo, sono partite un anno fa, dall'esposto presentato da alcuni condomini di Talenti, insospettiti dallo strano viavai di persone. I militari si appostano, pedinano e scoprono. La signora colombiana risulta intestataria del contratto di affitto con l'italiano proprietario dell'appartamento, ignaro del giro a luci rosse. Non solo.  I carabinieri estendono i controlli e si accorgono che la signora nel giro di due anni ne ha presi in affitto altri cinque. La mappa: via Savorgnan (Casilino), via Pietro Aretino (Nomentano), via Gian Francesco Albani (Aurelio), via Baccina (Monti), via Balestra (Gianicolense) e uno a Cagliari. La signora trattava "bene" le sue ragazze (nelle case ne sono state trovate sei). Loro, con permesso di soggiorno turistico preso in Spagna (tranne una) vivevano dove lavoravano. Dopo una settimana in un appartamento passavano a un altro gestito della signora sudamericana. I pasti erano serviti a domicilio da un servizio di catering fornito dalla colombiana, che pagava anche i conti di gas, luce e acqua. Il tariffario per i clienti era esposto sulla porta della camera da letto, come in albergo. Andava dai 30 ai 100 euro, con rapporti «senza fretta», anche non protetti. All'esterno della casa all'Aurelio c'erano due lanterne (che hanno dato il nome all'operazione, «Lanterne colombiane»): se erano accese, il bordello era aperto. I clienti li procacciava la signora, pubblicando annunci su Internet e quotidiani. Ora l'"azienda" ha chiuso i battenti.

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