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"Esami bis ai ritardatari e per i più bravi niente tasse"

Il rettore de La Sapienza, Luigi Frati

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Università gratuita per gli studenti più bravi. E tasse più alte per le «lumache» che restano parcheggiate nell'ateneo per anni e anni. È la rivoluzione in atto all'università La Sapienza e che il rettore Luigi Frati sintetizza in un concetto: «Prima il rettore pensava da rettore e lo studente da studente. Oggi anche io penso da studente aiutandolo a diventare più bravo». Come farà a migliorare i risultati? «Allo studente bravo, che si è diplomato con 100 o 100 e lode e si vuole iscrivere a La Sapienza non gli farò pagare le tasse. Ma dovrà continuare su questa strada. Dovrà tenere una media di 29 e non dovrà mai prendere meno di 27 ad un esame. Altrimenti tornerà a pagare. Questa regola sarà valida da subito per i nuovi iscritti. Ma sto già pensando di estenderla a tutti gli studenti dal prossimo anno». Ma, intanto, i fuori corso sono più di cinquantamila. Non pensa che siano troppi? «Sono senz'altro molti. Certo, bisogna fare una distizione tra chi è fuori corso da sei mesi e chi lo è da cinque anni. A Medicina, ad esempio c'è gente che è iscritta addirittura da venti anni. Non può ricordarsi le materie che ha dato all'inizio. Questa è l'obsolescenza della conoscenza. Per queste persone penso di introdurre un meccanismo semplice: dopo una certa soglia di tempo alcuni esami andranno sostenuti nuovamente». Avete introdotto percorsi «agevolati» per aiutare chi non riesce a finire l'università. È una sorta di colpo di spugna? «Tutt'altro, anche in questo caso andiamo incontro agli studenti. Sono percorsi per "rimetterli in sesto". Durano tre anni e potranno beneficiare di tutor e corsi appositi. Chi riuscirà a recuperare non avrà aumenti. Gli altri vedranno crescere le tasse. È la stessa logica di chi vuole andare in vacanza: ci sono pacchetti diversificati a seconda degli obiettivi che si vuole raggiungere. Quello che gli studenti non avranno mai sono i voti regalati». Ultimamente c'è stato un aumento dei laureati. È diventato più facile terminare gli studi? «Per niente, è invece il segno che lo stimolo ad un maggiore impegno da parte dagli studenti fa sì che anche i docenti abbiano migliorato i corsi e, di conseguenza, più ragazzi riescono ad arrivare alla tesi con successo, soprattutto laddove c'è il numero chiuso».

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