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«Oggi per me è la gioia più grande»

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Quelloche non ha esitato a definire «il più importante capitolo dal punto di vista scientifico». Per questa ragione la senatrice a vita e premio Nobel Rita Levi Montalcini non nasconde una «gioia che è la più grande che potessi provare in questo momento». Professoressa, cosa avrebbe significato la chiusura del centro di ricerca sul cervello da lei fondato? «Sarebbe stata la fine della mia vita. L'Ebri ha un capitale umano formidabile, giovani di altissimo livello. È un'attività a cui mi dedico notte e giorno». Non sente la stanchezza per un impegno così grande? «Ho tante e tali idee che non ho tempo per dormire. E poi ho la fortuna di lavorare con dei giovani ricercatori eccezionali che mettono in campo un impegno straordinario. È la conferma di quanto ho sempre sostenuto, avvalorata anche dalla consegna dei cinque premi Nobel al femminile di quest'anno». Le donne hanno potenzialità diverse dall'uomo? «Tutt'altro, non c'è differenza tra le capacità degli uomini e quelle delle donne. All'Ebri ho la possibilità di lavorare con delle giovani ricercatrici eccezionali. Le donne hanno una plasticità cerebrale formidabile e il loro eccellente lavoro ne è la dimostrazione». Dar. Mar.

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