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Illegale un "B&B" su quattro

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Roma, veduta dall'alto

Centro storico «Colazione» di protesta dei residenti in Comune

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«Su 1974 "bed and breakfast" censiti nel 2008 solo 557 rispondono alle norme richieste dal regolamento regionale dello stesso anno. Vuol dire che a Roma ci sono 1417 "b&b" non a norma, alberghi diffusi e strutture non autorizzate. Il Comune deve mettere un freno e legalizzare queste strutture in particolare nel centro storico». È la denuncia fatta ieri mattina dall'esponente radicale, Mario Staderini, dal consigliere del I Municipio di Sinistra e Libertà, Letizia Cicconi, dal presidente dell'Associazione abitanti centro storico, Viviana Di Capua e da diversi cittadini che si sono ritrovati ai piedi del Campidoglio per una simbolica "colazione".   Con cornetti e succo d'arancia i manifestanti hanno denunciato «una situazione di illegalità che va avanti da troppo tempo e che determina nel centro storico, a Trastevere e a Prati, un sovraccarico agli edifici, l'aumento degli affitti, l'evasione fiscale, la concorrenza sleale a chi segue le regole e l'impossibilità di governare il territorio». «Una prima lettera è stata inviata al sindaco Alemanno a marzo 2009 - afferma Staderini - la risposta è arrivata prima dell'estate. Il sindaco ha ammesso che non sono mai stati fatti studi sull'impatto urbanistico». La manifestazione segue la nuova richiesta fatta al sindaco da 400 cittadini che hanno depositato un'interrogazione popolare in cui si chiede: la limitazione, ai sensi del nuovo Prg, dell'insediamento di strutture extralberghiere in Centro, che si effettuino studi sull'impatto urbanistico e che il Comune faccia proprio il regolamento del 2008. «La cosa paradossale - continua Staderini - è che Cutrufo si vanta dell'aumento delle presenze turistiche negli oltre 1.000 dei "b&b" ed essendo molti di questi illegali vengono pubblicizzati anche sullo 060608 e nei Pit». Alla petizione presentata il sindaco ha, da regolamento, 60 giorni per rispondere.  

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