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L'asse dipendenti-azienda salverà l'Alstom dalla chiusura

Gli operai bloccano i cancelli dello stabilimento Alstom

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Non si chiude bottega e si punta a un nuovo piano industriale e d'investimento coinvolgendo sia i lavoratori che l'azienda Alstom di Colleferro specializzata in ingegneria ferroviaria. Questo l'esito dell'incontro di ieri a Frascati tra vertici della multinazionale francese Alstom e organismo sindacale europeo del gruppo. Una riunione a porte chiuse, presso l'Hotel Domus, con presidio esterno dei lavoratori di Colleferro in protesta, reduci dal «sequestro simbolico» di tre manager aziendali, l'altro ieri, a seguito dell'annuncio di chiusura della sede entro nove mesi, a causa di assenza di commesse. I 150 dipendenti (di cui 60 già in cassa integrazione) dopo una prima mediazione a caldo curata dall'assessore regionale al Lavoro Alessandra Tibaldi, che ha confermato il segretario Filcem-Cgil di Pomezia Antonio Tiribocchi, in prima linea per ottenere «un progetto credibile», è stata vicina ai lavoratori per 23 mesi, ottenendo due incontri: domani in Regione e il prossimo venerdì al ministero dello Sviluppo Economico. E i dipendenti non molleranno fino a che non vedranno «fatti concreti e il loro lavoro salvo a Colleferro». Questa la voce di Roberto Schietroma, Corrado Fanfoni, di Guido Binaco e altri che lavorano a Colleferro da circa 15 anni e non intendono lasciare la famiglia per una ricollocazione in Europa mentre a «casa loro» viene chiuso anche il reparto di saldatura: «il nostro lavoro italiano viene affidato in Polonia dove adesso costruiscono treni regionali italiani». Sostegno anche dal deputato Pd Renzo Carella che reputa i dipendenti Alstom in grado di ammodernare la rete ferroviaria nazionale e invita le istituzioni a dar vita al polo manutentivo pubblico-privato. Incisivo l'intervento del presidente dell'Unione degli industriali di Roma, Aurelio Regina che sostiene la necessità di «rafforzare l'Unità di crisi presso il ministero dello Sviluppo economico con una task force con autorevolezza politica che intervenga e valuti tempestivamente le emergenze».

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