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Piazza del Popolo, i residenti: "Stanchi di confusione ed eventi"

Piazza del Popolo

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Tende, palchi, gazebo sia per manifestazioni istituzionali sia per tante diverse forme di intrattenimento. L'ultimo, in ordine temporale, il concerto dei Tokio Hotel che ha richiamato oltre 70 mila fan, scatenando l'ira dei comitati dei residenti che hanno annunciato un esposto in procura per danno alla salute pubblica derivante da un livello dei decibel, registrato dall'Arpa, ben oltre i limiti consentiti. Piazza del Popolo è stata inclusa dal nuovo regolamento del Comune tra le 53 piazze del centro storico dove «è vietata qualsiasi manifestazione o evento a carattere commerciale, fatte salve esigenze primarie dell'amministrazione». Di fatto, tuonano i comitati dei residenti, sono stati contati in due settimane fino a dieci eventi di vario tipo «che deturpano la bellezza artistica e monumentale di una delle piazze più frequentate da romani e turisti», secondo l'Associazione Tridente. C'è il Mediaset Day, la Festa dell'Acea, la Festa della piccola editoria, il concerto a favore dell'Abruzzo, quello del gruppo del momento. Poi gli stand di raccolta delle firme per iniziative di vario genere, la festa delle Forze armate, senza contare gazebo e bancarelle abusive che si affacciano non di rado sulla piazza e vendono chincaglierie ai turisti. Di recente i residenti hanno anche organizzato una petizione e raccolto oltre 100 firme da inviare al sindaco Alemanno per dire basta alle manifestazioni sulla Piazza. Alla petizione hanno aderito i commercianti della zona tra cui il ristorante «al Bolognese», Annibale Mastroddi della storica macelleria in via Ripetta, la titolare della libreria Feltrinelli di via del Babuino. Anche l'associazione Italia Nostra, ieri, ha detto la sua. «Lo scempio di manifestazioni improprie di vario genere a piazza del Popolo deve finire. Sono veri e propri abusi da denuncia perché non rispettano né le tutele dei monumenti né le giuste prescrizioni del nuovo regolamento comunale».

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