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Permessi "Ztl", falso 1 su 4

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Polizia municipale

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Permessi per il centro storico intestati a persone morte o spacciate per invalide ma che invece sono sane come un pesce. Altri tagliandi fotocopiati e altri ancora scaduti ma esibiti come buoni. C'è tutto il repertorio delle furberie «made in Italy» negli illeciti scoperti dal I Gruppo della polizia municipale andando a verificare i permessi esibiti per entrare nelle zone a traffico limitato della Capitale. I numeri: da febbraio a oggi 1.710 controlli e 471 permessi ritirati. Il dettaglio lo spiegano gli uffici del I Gruppo: «Centoventuno cittadini trovati con permessi scaduti e centoquarantatrè che utilizzavano fotocopie per accedere al Centro». Poi la macabra scoperta: «Sono settantasette - prosegue la Municipale - i permessi intestati a persone decedute utilizzate da rispettivi parenti o altro». La seconda assurdità riguarda i disabili. «La sezione Giudiziaria del I Gruppo - si precisa - ha avviato nove accertamenti relativi ad altrettanti cittadini portatori di handicap che hanno fatto numerosi ricorsi per le contravvenzioni prese ai varchi d'accesso: nulla di strano se non fosse che all'Anagrafe risultano morti da tempo». Le scuse usate dalle persone pizzicate in fallo sono state diverse. Davanti all'ospedale: «Mi sono fatta prestare il tagliando da invalido per andare a trovare una persona»; oppure al parcheggio: «È vero, il titolare è morto, ma ho dimenticato di comunicarlo agli uffici competenti». Insomma, per vincere l'esasperazione di trovare posto in Centro l'inventiva è diventata reato, malcostume in ogni stagione. Nei primi 4 mesi dell'anno erano stati 389 i contrassegni e i permessi irregolari: 82 per invalidi intestati a persone decedute, 45 falsificati o clonati, 101 scaduti, 62 solo in copia fotostatica e 15 di provenienza furtiva. Altri 49 permessi Ztl erano fotocopiati e 35 scaduti. Qualcuno però nel fenomeno intravvede anche uno sfondo criminale. All'inizio dell'anno, il comandante del Gruppo pronto intervento traffico (Gpit), Carlo Buttarelli, aveva condotto una operazione analoga accertando mille violazioni, ritirando centinaia di permessi e denunciando 22 persone. Avanzando un sospetto: «Non può escludersi che dietro il consistente uso indebito dei contrassegni per disabili e dei permessi Ztl possa esserci un'organizzazione dedita alla loro produzione e vendita illecita».

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