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Crisi e rinascita di un presidio d'eccellenza

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Tuttoè iniziato già sotto la giunta Storace: diverse le mensilità non pagate e la casa di cura in gravi difficoltà economiche per le prestazioni mediche anticipate e non rifuse dalla Asl. Eppure la clinica di viale Tirreno è sempre stata considerata fra le migliori per l'assistenza ai malati terminali: 23 i posti per degenza interna e circa 69 gli assistiti in domiciliare. All'epoca il consigliere regionale Battaglia (Pd), all''opposizione, denunciaval'amministrazione regionale di «ritardare i pagamenti dovuti, determinando un'insostenibile stato di crisi che mette a repentaglio la stessa sopravvivenza di un servizio considerato valido, efficace e che gode del massimo gradimento dell'utenza». Quando lo stesso Battaglia divenne assessore alla Sanità con Marrazzo, il problema non venne risolto. A gennaio 2007, per esempio, l'hospice vantava un arretrato di sette mensilità, ognuna di circa 460.000 euro. Complice anche il disastroso debito sanitario regionale. Oggi le cose stanno funzionando. Ma è anche il momento della Asl Rm/A che su sollecitazione di Comune e Regione, indaga sull'incendio e sulla clinica. Voci di corridoio parlano di ritiro della convenzione e di trasferimento di tutti gli assistiti. G.G.

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