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Minacciò giovane, militare assolto

carabinieri

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Ci sono voluti sei anni prima di una sentenza di assoluzione nei confronti di un carabiniere. Due processi per stabilire l'innocenza del militare, accusato da un giovane, Mario Bertinotti, di averlo minacciato durante un controllo per le vie di Trastevere. I giudici della prima sezione della Corte d'appello hanno infatti ribaltato la sentenza emessa dal Tribunale, che invece aveva condannato il carabiniere per minacce e al risarcimento del danno pari a mille euro. Era la sera del 3 maggio del 2003 quando i militari fermarono il ragazzo «in evidente stato di ebbrezza mentre attraversava frettolosamente il passaggio pedonale semaforico - come scrissero nel verbale i militari - nonostante la luce dello stesso fosse rossa, costringendo l'autista dell'autoradio a un'improvvisa frenata per schivare Bertinotti». Appena i carabinieri sono scesi dalla vettura, il giovane si rifiutò di fornire le generalità, urlando «non mi rompete il c...o, ». A quel punto i militari introdussero il ragazzo nell'autoradio. In quegli istanti Bertinotti si ferì. Così, dopo essere stato denunciato e rilasciato, il giovane a sua volta denunciò i carabinieri per lesioni e minacce. In primo grado il militare alla guida fu condannato per minacce e assolto dall'accusa di lesioni. In appello, invece, la Corte ha deciso di affermare la totale estraneità del militare alle accuse del giovane Bertinotti.

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