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Rifiuti, scontro sull'ipotesi Allumiere

La discarica di Malagrotta

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È ancora scontro tra la Regione e il Comune di Roma sul sito destinato a ospitare il dopo-Malagrotta, la mega-discarica della Capitale ormai da tempo destinata alla chiusura. L'ipotesi di localizzarla ad Allumiere o, in seconda istanza, a Riano, avanzata dall'Ama, l'azienda comunale che gestisce la raccolta dei rifiuti nella Capitale, al sindaco Gianni Alemanno, non sarebbe ancora arrivata sui tavoli del presidente della Regione Piero Marrazzo. «Né il Comune, né l'Ama hanno ancora avanzato proposte concrete», spiegano dagli uffici di Marrazzo. Ma Alemanno smentisce: «Noi abbiamo fatto proposte precise ma vogliamo dalla Regione un chiarimento per arrivare a una decisione condivisa. Se questo non avverrà faremo una proposta unilaterale». L'ipotesi di localizzare la nuova discarica di Roma ad Allumiere o a Riano è sempre stata commentata con distacco da Marrazzo che addirittura a marzo la definì «un errore» spiegando: «Roma non può portare fuori dal suo territorio la soluzione dei suoi problemi». «Purtroppo - ha commentato Alemanno - ancora oggi vedo una sequela di no: no a Riano, no ad Allumiere e non vedo dei sì. Alla fine dovremo prendere delle decisioni e dare delle certezze a tutte le popolazioni del Lazio, di Roma e che vivono attorno a Malagrotta sopportando, da troppi anni, gli effetti della discarica più grande d'Europa». E nella querelle Comune-Regione si inserisce anche la Provincia di Roma. «Se fossero vere le indiscrezioni su Allumiere allora sarei preoccupato perché così si perde solo tempo - ha detto il presidente Nicola Zingaretti - Non si aiutano i romani e si umiliano i cittadini fuori Roma. Noi non siamo mai stati informati di nulla. Provocare conflittualità e lacerare il territorio non risolve i problemi». E sull'ipotesi Allumiere o Riano si sono espressi in maniera contraria anche i sindaci dell'hinterland. Nel tardo pomeriggio di ieri, a Palazzo Chigi, si è intanto tenuto un vertice sulla situazione rifiuti nella Capitale coi sottosegretari Gianni Letta e Guido Bertolaso, al quale hanno partecipato Alemanno, Marrazzo e l'ad Ama Franco Panzironi. «Abbiamo fatto un'analisi e richiesto a Bertolaso una verifica dei numeri e dei pesi per definire il da farsi, attendiamo la consulenza della protezione civile - ha spiegato quest'ultimo - Non si parla né di commissariamento né di emergenza, ma solo di fare una pianificazione a lungo termine». Nel vertice Bertolaso deve verificare tutti i numeri che abbiamo messo in campo e quanti impianti non abbiamo commissariato nessuno: non si parla di emergenza ma di fare una pianificazione a medio-lungo termine». Durante il summt, ha assicurato Marrazzo, «non si è assolutamente parlato di siti. Attualmente non ci sono ipotesi di nuovi siti. Io mi oppongo a quello che c'è: Allumiere non c'è come non c'è nessuna altra posizione fino a che non ci saranno le richieste». «C'è un piano che deve essere completato - ha spiegato Marrazzo - raggiungendo gli obiettivi della differenziata, quello della costruzione delle linee di smaltimento autorizzate: la realizzazione dell'impianto di Albano, la definizione della proprietà di Colleferro. Dal primo ottobre inoltre la prima linea dell'impianto di termovalorizzazione di Malagrotta entrerà a pieno regime». Marrazzo ha ribadito che «la Regione collabora, oggi manderemo a Letta, a Bertolaso e ad Alemanno il documento della Regione, dopo di che proseguirà questo confronto». Il presidente della Regione ha ripetuto inoltre che «per quanto ci riguarda non c'è emergenza nel Lazio».

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