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Roma perde domanda per meeting e congressi.

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Leagenzie segnalano meno richieste per alberghi, spazi dedicati agli incontri di lavoro e conferenze. Un simile tracollo, dicono, non si era mai visto prima: di questi tempi, fino a un anno fa, difficilmente si trovava posto a Roma per incontri di lavoro non prenotati con largo anticipo. Ora, invece, nonostante un drastico calo dei prezzi di hotel e centri congressi, c'è ampia disponibilità di locazioni. Il dato preoccupa gli operatori del settore e fa puntare ancora di più i riflettori sulle prossime sfide che attendono la Capitale sul fronte «sistema congressuale». Roma si appresta ad avere un polo congressuale di enormi potenzialità in grado di portare occupazione e giro d'affari per l'intero comparto. Ma sconta ritardi storici quanto a infrastrutture e collegamenti viari che penalizzano il settore del turismo congressuale. Ha bisogno dunque, la Capitale, di rilanciare la sua immagine a livello internazionale come città meta anche dei viaggi di lavoro. Certo, la crisi non gioca a vantaggio visto che in periodi di «magra» le aziende tra le prime spese tagliano proprio quelle per meeting e congressi. «Si dovrebbe, tuttavia, migliorare l'offerta e favorire un maggiore coordinamento tra tutti gli attori della filiera dell'accoglienza», spiega Andrea Costanzo, presidente Fiavet Lazio. Per trovarci, forse, in questo modo, a commentare dati meno allarmanti.

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