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Alemanno è stato accolto a braccia aperte nel regno per eccellenza dei gay romani.

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Ilsindaco si è presentato puntuale alle 10 di ieri sera di fronte alle porte del Gay Village. Una visita per testimoniare «piena solidarietà» dopo gli ultimi episodi di violenza contro gli omosessuali. Al suo fianco la moglie Isabella Rauti che lo ha accompagnato nella sua passeggiata tra gli stand e i bar della festa più alternativa della Capitale. Tra una stretta di mano e l'altra Alemanno ha bevuto un sorso di birra al Chico café e ha ricevuto in regalo un film-documentario sui genitori che scoprono di avere un figlio omosessuale e devono fare i conti con i propri pregiudizi. «Ero molto curioso - ha ammesso - e devo dire che è proprio una bella festa». A fare gli onori di casa Imma Battaglia, presidente di Gay project: «Devo ammettere che avevamo molti pregiudizi verso questa amministrazione, ma quando abbiamo visto che c'era una grande voglia di conoscerci, ci siamo dovuti ricredere». Alemanno ha però voluto ricordare la propria contrarietà alle coppie di fatto. Una contrarietà che non ha niente a che vedere con «l'intolleranza e qualsiasi forma di discriminazione che va combattuta con l'impegno di tutti». Per questo motivo ha ribadito il proprio sostegno alla fiaccolata del 24 settembre e ha auspicato l'approvazione di una legge che introduca l'aggravante dell'omofobia nei reati contro la persona. Inoltre, il sindaco ha annunciato la disponibilità a «sostenere un osservatorio contro le discriminazioni». Dopo ieri sera Alemanno può considerarsi di casa. «L'appuntamento - promette - è al prossimo anno».

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