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Manca tutto, persino lo spazio per l'archivio

Giustizia

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Personale col "contagocce" al Tribunale di Velletri. Il Foro dei Castelli sconta una carenza di personale amministrativo da «codice rosso»: 40 per cento di dipendenti in meno rispetto alle reali esigenze della macchina giudiziaria. Una carenza che diventa una voragine alla «sezione civile», dove cancellieri e segretari sono costretti a schizzare da una stanza all'altra. Ma se la pianta organica degli uffici è ridotta al lumicino, anche nelle aule di giustizia non c'è da stare tanto allegri. Basti pensare che alla sezione Lavoro ci sono appena quattro toghe. Un dato agghiacciante se si considera il bacino d'utenza del Tribunale: 29 Comuni per un totale di circa 500 mila potenziali utenti (comprese le sedi distaccate). Dati e numeri che si scontrano tra loro rallentando inevitabilmente l'iter dei procedimenti pendenti presso il Tribunale: circa 18 mila tra civili e penali. Una situazione spinosa che il dottor Piro, nuovo procuratore di Velletri, ha deciso di affrontare con energia e solerzia. La parola d'ordine di Piro, ex procuratore reggente a Bologna, è «abbattere i tempi delle pratiche». Mai più, dunque, tempi biblici per una causa civile, che può arrivare a sentenza anche dopo 6 anni. Tuttavia, l'obiettivo della razionalizzazione, oltre a richiedere tempo, necessita anche di rinforzi. Perché se il carico di cause aumenta, i giudici per converso sono sempre gli stessi: 30 tra civili e penali. Ne servirebbero almeno 10 in più, di cui minimo 2 da destinare alla sezione Lavoro. Non va meglio poi nelle sedi distaccate del Tribunale: Albano conta 2.200 procedimenti civili in piedi, Anzio e Frascati pochi meno. Un carico di ruoli che pesa sulle spalle di un giudice monocratico - o al massimo 2 - per ogni sede. E così, nelle può accadere di attendere anche sei ore per un'udienza. Ma i grattacapi non finiscono qua. Il Tribunale di Velletri, infatti, deve fare i conti anche con un archivio prossimo al collasso. Le stanze sono ormai sature, e i fascicoli definiti rischiano ogni giorno di rimanere parcheggiati nei corridoi, in attesa di miglior sorte. Velletri dunque si guarda intorno a caccia di nuovi spazi, più ampi possibili e rigorosamente esterni al Palazzo di Giustizia. Una situazione di frontiera, dunque, che non poteva non approdare nelle aule consiliari dei Comuni dei Castelli. Ma recentemente il dibattito è salito di grado planando direttamente in Parlamento grazie a un'interrogazione dell'onorevole Rugghia del Pd, che ha posto l'accento anche sull'inadeguatezza delle risorse finanziarie destinate al Foro dei Castelli. Anche la Cgil ha denunciato a gran voce le carenze del Tribunale, in particolare della sezione lavoro. All'emergenza amministrativa e giudiziaria, infine, si somma anche la «questione sicurezza»: al Tribunale serve un apparato più efficace di videosorveglianza.

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