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«Un uomo d'altri tempi, buono e gentile Aveva due passioni: il lavoro e la pittura»

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Èquesto il ritratto di Carmelo Pellitteri, l'uomo di 77 anni morto dopo che un'auto guidata da un ragazzo lo ha investito. A descrivere la vittima sono i vicini di casa e coloro che nel quartiere lo conoscevano, lo ricordano come «un uomo rassicurante, una persona d'altri tempi». «Non lavorava più da alcuni anni, so che faceva il medico di base, ha un figlio di 42 anni» racconta Angela, una vicina di casa. «Spesso ci incontravamo al cimitero, dove lui portava i fiori alla moglie, morta 6 o 7 anni fa, e io a mio marito - prosegue - era nata una bella amicizia nel confortarci reciprocamente. A volte cenavamo assieme e mi consigliava nelle cure mediche». Aveva due passioni il dottor Pellitteri: la pittura, «ancora dipingeva», e una casa a Perugia lasciatagli dalla moglie. «L'ho sentito per l'ultima volta martedì scorso, mi aveva detto che doveva tornare da Perugia per prendere delle cose in casa qui a Roma dove aveva appena terminato dei lavori. Non si può morire così, a quell'ora, i giovani ormai hanno confuso il giorno con la notte» prosegue la vicina. Per andare in Umbria, raccontano altri vicini «solitamente usciva verso le 6 di mattina, andava prendere un autobus che lo portava alla stazione Tiburtina, dove prendeva un pullmann o un treno». Ieri sarebbe dovuto ripartire per Perugia in macchina «venerdì pomeriggio era venuto a fare il pieno e a lavare la macchina, mi aveva detto che oggi sarebbe tornato in Umbria», racconta il benzinaio sotto casa di Pellitteri, situato proprio di fronte al luogo dell'incidente. «Non me la sento di condannare l'investitore - prosegue - era prima delle 6 di mattina, era buio e la curva di questo tratto di via del Trullo è un po' cieca arrivando da quella direzione, facile che non lo abbia visto mentre attraversava».

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