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Alla fine l'ha spuntata Rita Levi Montalcini.

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Ela garanzia è arrivata dal ministro Mariastella Gelmini, che ha assicurato l'impegno a trovare una soluzione per il centro di eccellenza diretto dal premio Nobel che rischia di rimanere senza casa. Mentre si sono susseguiti gli appelli dalla comunità scientifica e dal mondo politico contro la chiusura dell'European Brain Research Institute e le offerte di nuove sedi dove trasferire l'attività dell'istituto. Il ministero sta studiando tre azioni: un tavolo tecnico con l'Ebri e la proprietà «per verificare la possibilità che l'istituto possa continuare a lavorare nelle strutture che utilizza», oppure il «trasferimento» ad un'altra sede, ed «è in via di erogazione il finanziamento del ministero di 485 mila euro». La Fondazione Santa Lucia, che ha dato in comodato d'uso gratuito i locali al centro ricerche, per giustificare l'azione nei confronti dell'Ebri ha puntato il dito contro la Regione Lazio, accusata di essere «inadempiente» per «40 milioni di euro» di rimborsi. Per «effetto domino», senza quei fondi al S. Lucia si «naviga in cattive acque» e non si poteva più farsi carico anche dell'Ebri. Al S. Lucia fanno anche notare di essersi fatti carico di «anticipare» le bollette per l'Ebri, che dal 2007 non riusciva più a pagarle. Marrazzo risponde di aver rinnovato un accordo quadro con fondi per 4,6 milioni nel triennio 2008-2010». E la Montalcini presisa: «L'Ebri non ha debiti».

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