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Il sindaco sta costruendo il futuro

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Una“città condivisa”, realmente comunitaria, dove gli atti e i comportamenti civici delle istituzioni, anche drastici, ricadranno positivamente sui cittadini. Il sindaco Gianni Alemanno, in materia, è partito col piede giusto. Dopo aver governato la crisi strutturale ereditata dal passato, sta cominciando a costruire il futuro (dalla commissione Marzano in poi). Da due anni gli immobili in questione erano ostaggio di famiglie italiane ed extracomunitarie (un tema delicato, quello degli alloggi e dei costi delle case, che va risolto diversamente). L'intervento di sgombero, per una volta, ha visto il concorso congiunto dell'amministrazione, dell'Università e della prefettura. Una situazione intollerabile, quella esistente, che impediva tra l'altro, la possibilità di una ristrutturazione organica degli edifici e di finanziamenti ad hoc, per destinarli, come invece da domani sarà, ad un nuovo reparto del Regina Elena di ematologia-oncologica, dei cui effetti beneficeranno tutti. L'illegalità di pochi stava impedendo, infatti, il diritto di tutti. E non è un caso che su 500 abusivi, ben 400 abbiano scelto gli alloggi alternativi, condividendo le politiche di reinserimento logistico del comune. Che si sia alla vigilia della nuova cittadinanza e della nuova integrazione di qualità? Restano arrampicati sul Campidoglio, 100 persone, manovrati e strumentalizzati da Action, la Spa del disagio cittadino e la multinazionale della "sindrome banlieues parigine" a Roma, che per troppi anni ha goduto di coperture e complicità ideologiche presso le istituzioni locali. Una Roma che non può tornare.

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