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Campi nomadi non idonei alla detenzione

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Lostudio evidenzia le difficoltà degli operatori di polizia di verificare lo stato detentivo di sinti e rom. Il primo punto riguarda la struttura dei campi e delle "abitazioni". Le baracche non rispondono alle norme sull'edilizia e l'igiene delle abitazioni. Spesso, inoltre, i campi sono dotati di bagni chimici utilizzati da più perosne. Ciò significa che già per andare al bagno si violerebbero i domiciliari. Il soggetto, inoltre, libero di aggirarsi all'interno dell'area e di interagire con gli altri occupanti, può facilmente continuare l'attività illecita. Pericolo, dunque, di reiterazione del reato. Alla reiterazione s'aggiunge poi il rischio di evasione non più dalla baracca, ma dal campo stesso. Tali soggetti, inoltre, nuocciono ad altri rom o sinti che hanno intrapreso un percorso di legalità e integrazione. Red. Cro.

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