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Arrestato Svastichella: "Vi stavo aspettando"

Aggressione a due ragazzi gay, arrestato Alessandro Sardelli detto

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Arrestato alle 11,05. Dopo quattro giorni e un mare di polemiche, ieri mattina il presunto aggressore dei due omosessuali all'uscita del Gay Village, all'Eur, è finito in manette. «Vi stavo aspettando» avrebbe detto Alessandro Sardelli, 40 anni, ex pugile, noto come «Svastichella», ai poliziotti che ieri sono andati a prenderlo a casa, al terzo ponte del Laurentino 38. Con lui è sceso anche il padre, altri parenti e la sorella, infuriata per la presenza del fotografo de Il Tempo, al quale ha cercato di strappare la macchina fotografica.   Sardelli è sospettato di aver accoltellato Dino, 28 anni, della Marche, ricoverato all'ospedale Sant'Eugenio con polmone e fegato bucati dalle coltellate, e colpito alla testa con una bottiglia il suo amico Giuseppe, napoletano, di 44, esperto informatico residente in Spagna. La notte di sabato, quella del ferimento, la Squadra mobile lo aveva identificato e denunciato a piede libero per tentato omicidio. Le dure critiche, specie del sindaco di Roma Gianni Alemanno, avevano spinto la Procura a tornare sui suoi passi e a chiedere l'arresto dell'indagato, già con precedenti penali per droga e reati contro il patrimonio. L'altro ieri il pm Pietro Pollidori ha firmato la richiesta di custodia cautelare e ieri il gip Renato Laviola l'ha firmata. «Sussiste la possibilità e vi è il concreto pericolo che l'indagato possa commettere reati della medesima fattispecie» scrive il giudice. Sardelli sarebbe stato riconosciuto da cinque persone presenti durante l'aggressione. «Il gestore di un camion bar della zona - prosegue il Gip - aveva intimato più volte a Sardelli di andare via apostrofandolo con il soprannome di "Svastichella"». Esclusa la presenza di un secondo uomo, un complice: secondo il giudice, le persone che erano in compagnia di Svastichella sembrano essersi assunte il ruolo di portarlo via dal luogo dell'aggressione più che quello di partecipare al pestaggio. L'interrogatorio di Svastichella è previsto domani nel carcere di Regina Coeli. Chi conosce Sardelli riferisce che ieri quasi se la rideva. «Non possono farmi niente - avrebbe detto - se mi arrestano, già so che il giorno dopo sono di nuovo fuori, perché è stato accertato che sono matto». La notizia del suo arresto ha fatto sorridere anche altri, ma di gioia. «Sono contentissimo - dice Giuseppe, l'informatico napoletano partito ieri alle 20 per la penisola iberica - La vicenda ha preso un altro piede. Mi è piaciuto moltissimo l'intervento del sindaco Alemanno, sono rimasto positivamente sorpreso». Stessa reazione di Dino, in ospedale, informato via telefono dal suo avvocato Daniele Stoppello, legale anche di Giuseppe. «Quando gliel'ho detto ha vissuto un momento di euforia - riferisce - Il Gip ha concesso l'ordinanza, provvedimento del tutto proporzionato rispetto alla gravità del reato e alla personalità dell'indagato, socialmente pericolosa». Giuseppe fa una promessa: «Rimarrò all'ascolto - dice - continuerò a seguire questa vicenda per vedere se alle parole pronunciate in queste ore seguiranno i fatti. Al sindaco e a tutti gli altri - prosegue - voglio dire una cosa: Roma è una Capitale europea, le vicende che accadono nella città hanno grande risalto sulla stampa estera, e questa violenza, questa insicurezza finisce per essere nota ai turisti. E sono diversi quelli che preferiscono andare altrove. A Roma sta diventando difficile divertirsi».

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