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Fermano uno spacciatore Assaliti da venti ragazzi

Il centro presidiato dalla polizia

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Difendevano il loro diritto di comprare liberamente la marijuana: chi cerca di fermare lo spaccio di droga deve essere punito. Così una ventina di ragazzi si sono coalizzati avventandosi contro tre carabinieri che cercavano di arrestare un pusher. Un militare è finito in ospedale con una costola rotta. Un agguato in pieno centro, in via delle Zoccolette, traversa che collega via Arenula e via del Conservatorio. Nel cuore della movida. Sabato notte i tre carabinieri della Compagnia Roma Centro stavano controllando le vie tra Campo de' Fiori e Ponte Sisto. La zona era piena di gente. Come ogni sera nel fine settimana. Un giovane spacciatore romano di 20 anni stava vendendo le proprie bustine di marijuana ai clienti. I militari si sono avvicinati per arrestarlo. A quel punto sono scattati i rinforzi. Un «collega» del pusher, un ragazzo di 17 anni, è intervenuto a dar man forte. Pretendeva che i carabinieri se ne andassero senza discutere. Anche un gruppo di ragazzi che stavano bevendo una birra hanno cercato di impedire l'arresto. Prima con gli insulti: «Cosa state facendo, andatevene, qua voi non ci dovete venire. Lasciateci in pace!». Poi sono passati alle maniere forti. La rissa è scoppiata in un attimo. I militari sono stati accerchiati e presi a calci e pugni. Tre contro venti. Difficile mantenere la calma senza che la situazione non degenerasse ulteriormente. Alcuni residenti che assistevano alla scena hanno chiamato aiuto. I rinforzi sono arrivati subito. All'arrivo di due «gazzelle» dei carabinieri il branco si è dileguato tra le vie strette e buie. I due spacciatori però non ne volevano ancora sapere di finire in caserma. Mentre venivano caricati a bordo delle auto, il più piccolo, lo studente romano che ancora deve compiere 18 anni, ha tirato una gomitata a un carabiniere fratturandogli una costola. Gli altri due militari sono stati medicati per le contusioni e le escoriazioni riportate nella rissa. Il pusher di 20 anni è stato arrestato per per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Aveva ancora in tasca 65 grammi di marijuana. Il 17enne invece è stato denunciato per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Il comandante della Compagnia Roma Centro, Eugenio Fatone, ha ringraziato i residenti che hanno chiesto aiuto e sono scesi in strada per «dimostrare la loro solidarietà» ai carabinieri aggrediti. «Ci hanno ringraziato - racconta Fatone - sono a dir poco infastiditi per quanto avviene ogni notte nel fine settimana in questa zona della città». La lotta allo spaccio è una battaglia che va combattuta ogni sera. Un grammo di marijuana si può aggirare tra i 5 e i 10 euro e i clienti sono garantiti. «I pusher - continua il comandante - si nascondono in questo dedalo di viuzze, tra piazza Farnese e Ponte Sisto, e si spostano sempre per sfuggire ai controlli». I controlli delle forze dell'ordine durante l'estate si sono intensificati. I carabinieri sono ricorsi a trenta uomini in più per presidiare tutta l'area tra piazza Navona, Campo de' Fiori e Trastevere. Ma non è facile arginare questi episodi di violenza. Solo la notte prima è scoppiata una rissa tra una quindicina di stranieri (anche due atleti della nazionale sudafricana di pallanuoto coinvolti) tra Corso Vittorio Emanuele e via dei Baullari. Sono dovute intervenire sette pattuglie per riportare l'ordine. Giovedì sera due residenti nel rione Monti sono stati accoltellati da tre peruviani solo perché avevano chiesto un po' di silenzio in strada. Il sabato prima quattro australiani ubriachi sono stati arrestati in piazza Venezia per un'altra rissa. I residenti chiedono di mettere fine a questa escalation di violenza. Il coordinamento «Città storica» punta l'indice sul consumo smodato di alcolici. «L'ordinanza antivetro in vigore solo alcuni mesi non basta - dice la presidente del comitato Gisella Pandolfo - bisogna inventarsi una regola permanente che imponga il consumo dell'alcol solo all'interno dei locali». Insomma, i residenti chiedono una soluzione definitiva, perché la movida molesta «è aumentata notevolmente negli ultimi tempi. Dipende tutto dal consolidamento della cultura di chi pensa di poter fare ciò che vuole».

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