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Suolo pubblico Lotta agli irregolari

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Liha disposti l'assessore al Bilancio, Maurizio Leo, sollecitando Roma Entrate Spa a inviare il proprio personale accertatore nelle strade e nelle piazze della Capitale, a cominciare dalle zone più colpite dal fenomeno, in particolare il Municipio I. Quindici agenti accertatori, muniti di tesserino di riconoscimento, sono da ieri in attività esterna, con lo specifico mandato di verificare la rispondenza delle occupazioni del suolo da parte degli esercizi commerciali (tavolini, sedie, tendoni, ombrelloni ecc.) alle relative autorizzazioni. Sarà verificata non soltanto la dimensione della superficie occupata, ma anche la sagoma della proiezione all'esterno dell'esercizio commerciale, che dev'essere conforme a quella autorizzata. L'attività degli agenti accertatori, peraltro, dovrà svolgersi con modalità tali da evitare disturbi alle attività commerciali. Nel corso della verifica, gli agenti accertatori controlleranno la regolarità dei pagamenti del Canone per l'occupazione degli spazi pubblici e della Tariffa rifiuti. Le anomalie riscontrate saranno segnalate anche all'Agenzia delle entrate, ai fini dell'azione accertatrice dei tributi erariali. Le irregolarità nell'occupazione saranno immediatamente contestate e sanzionate. In particolare, faranno scattare indennità e sanzioni, che possono arrivare fino a 4,5 volte la misura del canone ordinario. La ripetuta violazione per tre volte nell'occupazione del suolo pubblico oppure il mancato pagamento del tributo Cosap per tre annualità consentono la chiusura dell'esercizio commerciale da parte del Municipio. Un giro di vite apprezzato dal presidente della Fipe roma, aderente a Confcommercio, Nazzareno Sacchi: «L'annuncio dell'assessore Leo riguardante l'attivazione di controlli in materia di occupazione di suolo pubblico ci trova sostanzialmente d'accordo, anche perché quella derivante dall'Osp è un'entrata rilevante per il Comune di Roma e soprattutto certa perché parliamo di concessioni rilasciate sulla base di progetti concreti. Inoltre il pagamento è anticipato rispetto al periodo e quindi è facilmente controllabile». «Va però evidenziato - prosegue Sacchi - che la materia normativa riguardante la Osp è un po' lacunosa e lascia spazio a interpretazioni. Diverse delibere, infatti, si sono succedute negli ultimi anni, ma non hanno portato i risultati sperati, ossia quelli di una chiarezza sulla materia. Anche per questo stiamo concertando con l'amministrazione comunale una riforma della Osp in modo di avere norme più chiare, trasparenti e facilmente applicabili. In particolare ci auguriamo che articolerà tempi certi nelle risposte alle richieste di concessione risolvendo i problemi creati finora ai tanti esercizi che si sono visti anche per più di un anno la pratica in sospeso».

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