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Crisi, negozi a tempo determinato

Un centro commerciale

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Hanno già un'associazione che si occupa del settore, si chiama Assotemporary, è nata nel 2008 e nel maggio scorso ha anche organizzato un convegno a Milano. Sono i «Temporary shop», partiti proprio dal capoluogo lombardo e che ormai stanno «contaminado» tutte le grandi città, da Torino a Napoli. Anche nella Capitale sono arrivati i negozi a «tempo determinato».  Una, a volte più settimane, ma mai un mese intero, queste attività commerciali offrono prodotti delle più varie categorie merceologiche, ad esempio dall'abbigliamento agli accessori per la casa. L'idea sembra aver avuto successo soprattutto in questo periodo di crisi, che ha già visto chiudere migliaia di esercizi commerciali, spesso proprio a causa degli affitti troppo elevati dei locali. Così, il «negozio a tempo» sembra risolvere almeno in parte il problema del canone e consente all'esercente di promuovere e vendere in poco tempo la merce, abbattendo così i costi di locazione, avviamento e magazzino. I «negozi a tempo» possono essere aperti per un periodo variabile dai 10 giorni alle due settimane. Le grandi città hanno fatto da apripista e in futuro, c'è da giurarci, i temporary shop saranno presenti ovunque. A Roma sono soprattutto tre gli spazi che ospitano i negozi a tempo: la «Galleria Alberto Sordi», in pieno centro, in via del Corso, dove ora c'è Swaroski; lo spazio Etoile a piazza San Lorenzo in Lucina che ha ospitato le più diverse iniziative e l'interno della Stazione Termini.

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