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Rapinata e pestata a sangue, un arresto

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In cella un ventiduenne accusato dell'aggressione a una donna in via Nomentana

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Icarabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Parioli hanno arrestato un giovane accusato di aver pestato a sangue e derubato una farmacista trentenne la notte del 18 giugno in via Nomentana. L'aggressore dopo aver ripetutamente colpito al volto la ragazza e averle sottratto la borsa, l'abbandonò al suolo sanguinante e priva di sensi. Trasportata d'urgenza al pronto soccorso, la vittima venne immediatamente sottoposta a cure intensive, avendo riportato gravissimi traumi alla testa e al volto e rischiando di perdere irrimediabilmente la funzionalità di un occhio. I carabinieri, nonostante i pochi elementi in loro possesso, sotto la direzione del sostituto procuratore Calaresu, sono riusciti in meno di un mese ad identificare il responsabile: un ventiduenne romano, incensurato e senza lavoro. A casa del ragazzo, appassionato di arti marziali, che vive con i genitori in zona Bufalotta, sono stati rinvenuti effetti personali della ragazza, insieme a vari coltelli, manette, e una «Beretta 92 FS». Il presunto autore della brutale rapina è stato individuato attraverso l'auto che aveva parcheggiato a pochi metri dal luogo dell'aggressione, un punto poco illuminato della strada, e nel suo appartamento è stato trovato anche il cellulare della vittima. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il giovane è colui che si scagliò violentemente contro la donna colpendola al volto con un corpo contundente e riducendola in gravissime condizioni. «Una violenza inaudita e ingiustificata - commenta il comandante del carabinieri di Roma Alessandro Casarsa - e per la quale la giovane vittima non sa ancora se recupererà la vista ad un occhio». Ad aiutare i militari nell'indagine è stata proprio la ragazza, che ha fornito numerosi elementi utili sull'accaduto. A casa dell'arrestato, che ha ammesso di essere autore della rapina da circa 400 euro, i carabinieri hanno trovato numerosi cellulari, alcuni coltelli e manette, una pistola giocattolo e un discreto quantitativo di marijuana. Il ragazzo è ora accusato di tentato omicidio e rapina mentre gli inquirenti proseguono le indagini per verificare a chi appartengono i cellulari trovati e se ci siano altri complici. È stata «una violenza inaudita - ha detto la sorella della vittima - Mia sorella ha già subito tre interventi e ne dovrà fare altrettanti. In lei rimarrà per sempre la paura di vivere in questa città».

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