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«Relazione clandestina a 50 anni»

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«L'estate,sia a livello psicologico che fisiologico, crea un'apertura verso la vita. La luce che penetra nella retina porta un risveglio quasi ormonale. E poi siamo più scoperti con gli abiti, il che crea una situazione estetica più stimolante». Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente di Eurodap (associazione europea per il disturbo da attacchi di panico) spiega così l'aumento dei tradimenti nella stagione estiva. Da cosa è condizionata questa maggiore voglia di evasione? «Arriviamo in questo periodo stressati, affaticati, sia da un anno di lavoro che da un particolare momento storico più pesante del solito, sia da un punto di vista economico che sociale. Cerchiamo verso l'esterno una gratificazione; è una ricerca dell'individuo di sentirsi più importante e migliorare i rapporti con se stesso». Le maggiori richieste da parte degli investigatori sono di uomini che fanno seguire le proprie mogli. A che età si tradisce di più? «È una situazione che si sta modificando. Se prima erano le persone giovani, oggi i tradimenti, se non perpetrati, sono pensati anche dalle 50enni. Non si considerano più donne finite: anzi, una volta assolti i compiti di madre e moglie iniziano a guardarsi intorno, soprattutto se hanno un compagno disattento». Questo riguarda una particolare categoria di donna? «No, è una tendenza generale. Oggi tutte le mogli si muovono, lavorano, non sono più chiuse nei loro piccoli ambienti domestici». Dopo un tradimento c'è ancora un futuro per la coppia? «Io credo che le persone dovrebbero essere intelligenti da usare il tradimento come momento di incontro, per aprire un dialogo che si era interrotto dando tutto per scontato. Un'occasione per parlare, per conoscersi. Se riusciamo a non farci prendere dall'angoscia abbandonica potrebbe essere un'occasione per ripartire, su altri piani». Viv. Spi.

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